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Il declino dello smart /soft power della Casa Bianca: quando a crollare è l’ideologia liberale della rete.
Scritto da iff in Battleground, Censura, Net Neutrality, Social network, Sorveglianza il Ottobre 18, 2012
Relazione meeting “Contropotere nella crisi” Bologna 13 – 14 Ottobre
Abbiamo costruito questa relazione con l’intento di socializzare in un ambito il più possibile allargato una serie di indicazioni di orientamento politico-culturale arrivateci dagli ultimi due anni di mobilitazioni globali.
La rivoluzione tunisina, quella egiziana, il movimento #15M ed anche quello NoTav hanno messo al centro di un mondo in crisi l’attualità della rivoluzione, delle sue pratiche ma anche delle sue parole. In questo senso hanno anche ribadito la centralità di saper agire la dimensione comunicativa nei conflitti odierni, individuando in essa, ed in particolar modo nella rete (ma non solo), un campo di battaglia dove colpire per disarticolare quelle tecnologie politiche, quelle narrazioni e quei dispositivi retorici che legittimano le politiche di austerità e che, per utilizzare una metafora, sono le piattaforme, le rampe di lancio da cui partono le operazioni di aggressione neoliberista ai territori.
Social media, ambienti di comunicazione elettronica e piattaforme globali di comunicazione hanno messo a nudo tutta la loro ambivalenza, provocando così una torsione dell’immaginario: non solo formidabili dispositivi di cattura della cooperazione sociale e del valore prodotto in rete – grazie ai quali il tempo di lavoro si dilata fino a sovrapporsi perfettamente con il tempo della vita – ma anche luoghi dove sono andati dispiegandosi una pluralità di processi di soggettivazione ed organizzazione dei movimenti globali. Nessun medium ovviamente è sufficiente tout court alla complessità di un processo di organizzazione rivoluzionaria ma allo stesso tempo non esiste organizzazione senza identità, e non esiste identità senza processi di comunicazione, rappresentazioni condivise ed un accumulo di memoria storica delle lotte. Prosegui la lettura »
Iran. In arrivo l’Internet halal
In Iran internet verrà progressivamente sostituita da un network locale gestito direttamente dalle autorità governative. Quali sono le reali motivazioni che si celano dietro a questa scelta? All’orizzonte uno scontro sempre più aspro per il controllo della rete globale.
Domenica 23 settembre l’avvio del processo di nazionalizzazione della rete internet iraniana è stato scandito da due eventi distinti tra loro. Prima, in diretta televisiva è stato annunciata l’imminente esclusione diGoogle e Gmail dall’infosfera persiana: sono stati cioè innalzati muri elettronici per impedirne definitivamente l’accesso agli utenti locali. Poche ore e le agenzie di stampa hanno battuto un secondo flash con le dichiarazioni del viceministro della Comunicazione e della Tecnologia: l’Iran ha connesso tutte le sue agenzie governative ad un servizio Internet interno sicuro e pianifica di collegare i suoi cittadini allo stesso network per aumentare il livello di garanzia informatica.
L’avvio della realizzazione di una intranet halal (la cui ultimazione è prevista per il marzo del 2013) è il punto di convergenza di un insieme di tendenze che vanno colte nella loro specificità. Pena, il rischio di accodarsi alla cacofonia globale scatenatasi intorno alla sterile polemica sull’attacco alla libertà di espressione perpetrata dal regime degli ayatollah contro i suoi cittadini. Fatto che è senz’altro vero ma che non può essere adottato come unica chiave di lettura di una vicenda ben più complessa. Prosegui la lettura »
Note a margine dell’E-G8
Scritto da iff in Clipboard, Motori di ricerca, Net Neutrality, Social network il Giugno 7, 2011
È difficile capire per quale motivo tante aspettative fossero state riposte nel G8 di Internet svoltosi a Parigi lo scorso 24/25 maggio. Fortemente voluto dalla presidenza francese di Nicholas Sarkozy si è certo trattato di un evento senza precedenti ed a suo modo storico, visto che mai fino ad oggi i summit dei potenti della terra avevano posto all’ordine del giorno il nodo della govenance globale della rete.
Il fatto che siano effettivamente riusciti ad affrontarlo è però tutt’altro paio di maniche.
Le dichiarazioni ufficiali susseguitesi fin dall’apertura dei lavori hanno infatti messo in risalto come, dietro alla formalità conciliante del linguaggio diplomatico e d’impresa, esistesse un malcelato arroccamento dei diversi partecipanti su posizioni pregresse e consolidate da tempo.
Gli opposti schieramenti hanno sfoderato per la “grande occasione” il meglio del loro armamentario ideologico. Prosegui la lettura »
La spettacolare morte di #osama
Scritto da iff in Social network, Web2.0? il Maggio 4, 2011
Osama is trending!(o era Obama?)
Non c’è che dire! Un fine settimana degno di Walt Disney per l’infosfera globale: il principe sposa Cenerentola con un matrimonio da favola e l’orco cattivo muore. Sull’atmosfera fiabesca aleggia l’ectoplasma di papa Wojtytla: la circolarità di sentimenti ed emozioni prodottasi tra media broadcast e social network deve aver dato alla testa all’onorevole Biancofiore del PDL, che in preda ad una crisi mistica ha gridato al miracolo, causando lo sdegno imbarazzato del Vaticano. Dulcis in fundo una chicca dal sapore frodiano ce la regala la Fox annunciando in diretta la morte di Obama Bin Laden: a guardare il razzismo del suo linguaggio ed i veementi attacchi contro il presidente statunitense verrebbe da pensare più ad un lapsus che ad una gaffe.
Non manca il sarcasmo in rete di fronte alla morte del leader di Al Qaeda: c’è chi si chiede se finalmente sarà possibile portarsi il bagno schiuma in aereo o se l’incarnazione del male non abbia segretamente ceduto al fascino dell’Iphone 4 bianco o magari al vizio (tutt’altro che occidentale) di quattro amene chiacchiere sui social network. Attivata per sbaglio la geolocalizzazione dei tweet?
Dal sapore più amaro e retorico sono invece i tweet di coloro che si domandano se l’affermazione della categoria metafisica del terrore nel nostro immaginario non abbia effettivamente vinto visto il caro prezzo pagato per “sconfiggerlo”: nella lunga lista delle “casualties” prodottasi a cavallo delle due guerre scatenate per dare la caccia ad un singolo personaggio possiamo elencare centinaia di migliaia di vittime civili e le nostre libertà fondamentali. Mission accomplished? Prosegui la lettura »
Switch-off the Internet? WTF!?!
Scritto da iff in Sorveglianza il Giugno 30, 2010
Alcuni spunti di riflessione sullo stato in rete e della rete
Un paio di giorni fa sulle colonne di Infoaut è apparso un editoriale su un disegno di legge,in via di discussione al Congresso statunitense, che prevederebbe l’eventuale possibilità di “chiudere” o “spegnere” internet per 90 giorni previa autorizzazione presidenziale.
Ma cosa significa “spegnere la rete”? Se non si definisce quest’affermazione e non si va oltre la fascinazione (e l’implicita necessaria semplificazione) del titolo giornalistico si rischia di non capire nulla e sbagliare. I termini della questione, pure già oggetto di aspra polemica, sono ora come ora abbastanza vaghi. Per rispondere alla domanda che ci siamo posti non possiamo che limitarci a vagliare alcune ipotesi.
Tralasciamo immediatamente i balbettamenti sulla “natura” democratica della rete (il “fu” nemico mortale del concetto di sovranità, frutto di un dogmatismo sconfitto ormai a più riprese ed in diversi match) e proviamo a spostarci su un piano più concreto.
Se col nebuloso concetto di “spegnere l’internet mondiale” si rimanda ad una generica inibizione nell’accesso ai network americani, con le ricadute che questo può determinare – per quanto, sia ben chiaro, rispetto a 10 anni fa il numero relativo dei server presenti in
territorio americano è senz’altro più basso – allora siamo di fronte ad un grosso abbaglio. Prosegui la lettura »
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