Anonymous Italia chiude il sito di CasaPound
Scritto da iff in Battleground il Marzo 12, 2013
I siti dei fascisti si chiudono con gli attacchi Ddos. O almeno così sembra pensarla Anonymous Italia che dalle 15 di ieri pomeriggio ha reso irraggiungibile e messo fuori uso il sito di Casapound Italia. L’azione è stata rivendicata in serata sul blog ufficiale del gruppo di hacktivisti.
«CasaPound Italia DEVE chiudere» recita il comunicato apparso su anon-news.blogspot.it. Ed i senza volto della rete con questa operazione hanno voluto dare un contributo per raggiungere l’obiettivo. L’organizzazione neo-fascista viene messa sotto accusa per le pratiche«razziste, omofobe ed antisemite» che si celano dietro a slogan di facciata come «estremo centro alto» o «nè rossi, ne neri, ma liberi pensieri». Ed anche per la «ferocia» di cui i suoi esponenti si sono macchiati negli ultimi anni. Nel testo apparso sul portale vengono ricordati i fatti del dicembre 2011 quando a Firenze due senegalesi vennero assassinati a colpi d’arma da fuoco (ed altri tre vennero feriti) da Gianluca Casseri, membro del partito di estrema destra che fa capo a Gianluca Iannone. O ancora le indagini condotte dalla procura di Napoli del gennaio di quest’anno, da cui è emerso come gli appartenenti alla sezione locale di CPI stessero preparando alcuni attentanti incendiari contro negozianti di origine ebrea. «Troppo sangue è sgorgato per mano fascista»afferma Anonymous Italia, che nel comunicato cita anche l’assasinio di Davide “Dax” Cesare, militante antifascista ucciso a Milano il 16 marzo 2003, la cui figura verrà ricordata proprio questo sabato con una grande manifestazione nazionale che attraverserà il capoluogo lombardo. Non mancano infine aperte polemiche verso la compagine istutuzionale, accusata di connivenza, copertura e finanziamento degli autoproclamatisi “fascisti del terzo millenio”. Prosegui la lettura »
Bologna. Quando Repubblica fa di un carnefice la vittima.
Scritto da iff in Battleground il Febbraio 16, 2013
Il modo in cui Repubblica racconta la protesta di ieri degli studenti medi a Bologna si basa su due dispositivi retorici ben identificabili.
Primo. La trasformazione del carnefice, prima in vittima e poi in eroe (come già accaduto nel caso “Pecorella” in val Susa). Non solo attraverso il video che nelle ultime ore ha avuto larga diffusione in rete: la figura del sovrintendente del VII reparto mobile viene descritta in modo dettagliato sull’edizione cartacea locale con una news tematica in cui son pennellati dettagli più personali sul suo passato ed il suo stato di servizio. La tattica è quella di rendere più umana e presentabile la categoria del celerino, avvicinandolo al lettore e facendo dimenticare il suo ruolo di professionista della violenza (un ruolo scritto in tanti episodi recenti dell’Italia degli anni 00) trasformandolo nel lavoratore del mese. Il suo merito è quello di non aver massacrato degli studenti delle scuole superiori. Metodo ACAB (il film). Prosegui la lettura »
Pillar of Defense chronicles: Anonymous e l’OpIsrael
La minaccia di Israele di gettare Gaza nel blackout informativo. La sfera pubblica dei social media intossicata dal “Reality Distorsion Field” di Tel Aviv. Anonymous prende posizione a fianco della Palestina e reagisce mettendo sotto attacco un’ampia porzione dello spazio digitale israeliano. L’ultima parte di “Pillar of Defense chronicles” con le interviste agli ed alle hacktivist* che hanno partecipato ad #OpIsrael.
Vedi la seconda parte di Pillar of Defense chronicles: IDF SpokesPerson
Pagina #OpFreePalestineReloaded – Facebook – Internet – Tempo asincrono
Il principio è la separazione
la segregazione
distanze che dividono persone
prigioni a cielo aperto di un cielo senza stelle
usciamo allo scoperto scivolando sotto pelle…
Signor K in “La Machine” con Première Ligne e Les Evadés
Lo streaming di Radio Anonops, la web radio che da diversi mesi fa da colonna sonora alle imprese degli Anonymous di tutto il mondo, lancia a palla le rime del Signor K mentre l’#OpIsrael è in pieno svolgimento sullo spazio digitale israeliano. Scelta azzeccata quella del dj dietro alla console: un pezzo da battaglia, interpretato da un dreamteam di emcees internazionali, che scagliano rime come pietre, muovendosi in un’atmosfera dal sapore epico. Su un tappeto musicale intessuto con batterie, archi e piatti gli idiomi si intrecciano e disegnano la trama di cento scontri e cento ferite inferte e subite. Esattamente come accade sulla pagina Facebook #OpFreePalestineReloaded: un quadratino di byte del giardino recintato di Mark Zuckerberg, dove il tempo viene battuto dall’applet di un orologio digitale che segna i minuti mancanti all’apertura delle ostilità contro le infrastrutture comunicative israeliane. Quando, giovedì 15 novembre, le lancette del countdown si sono fermate, migliaia di Anonymous in tutto il mondo hanno dato il via alle danze con un numero incalcolabile di attacchi ed incursioni. A finire nel mirino sono alcuni network veramente tosti, come quelli che veicolano i messaggi dell’esercito e delle istituzioni di Tel Aviv. Prosegui la lettura »
Pillar of Defense chronicles: Gaza Youth Breaks Out!
Scritto da iff in Battleground, Clipboard il Dicembre 17, 2012
A meno di un mese dalla fine dell’ultima aggressione israeliana a Gaza proponiamo “Pillar of Defense chronicles”. Tre pagine Facebook: quella dei Gaza Youth Breaks Out, quella dell’esercito israeliano e quella di Anonymous #OpIsrael. Tre fuochi narrativi incrociati per raccontare la guerra d’informazione ai tempi di internet. La seconda parte verrà pubblicata lunedi 24 dicembre.
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Un luogo comune è uno spazio linguistico e culturale dove convergono banali ovvietà che il gruppo sociale scambia per compattarsi ed aumentare il livello di empatia reciproco: come davanti ad un fuoco, riunirsi attorno ad una parola o ad una frase condivisa scalda l’animo e rende più vicini. Il panorama di una guerra è punteggiato di posti di questo genere: tanti piccoli falò – se ne vedono a perdita d’occhio – brulicanti di individui che li alimentano con certezze leggere come cenere. Uno dei più frequentati è quello dove si racconta che sotto le bombe la prima a lasciarci le penne sia sempre la verità. Tuttavia a guardare lo svolgimento dell’operazione Pillar of Defense, verrebbe da replicare che se col termine si intende sbrigativamente ricorrere ad un sinonimo di realtà, allora nel bollettino di morti e feriti (o “casualties” per dirla con l’asettico e rassicurante corrispettivo anglofono) non troveremo nessuna vittima chiamata Verità. La verità è semmai un fronte dello campo di battaglia. Uno dei più importanti. Prosegui la lettura »
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