Articoli con tag kim schultz

Mega: PrivacyDotCom

«Non è solo un atto barbaro e vigliacco. Troppo facile liquidarlo così. È un attacco al nostro modello di società. Ci odiano, odiano il nostro stile di vita e colpiscono dove siamo più vulnerabili…

Che tu sia maledetta FBI! La chiusura di Megavideo è un atto di guerra contro un’intera generazione!»

NeetKidz – ZeroCalcare

dotcom_matrixCon buona pace di Samuel Huntington e dei suoi rapaci epigoni annidati tra i falchi di Washington nell’era Bush, l’unico vero scontro di civiltà consumatosi negli ultimi anni e fondato su valori culturali, è stato quello che ha opposto le grandi major di Hollywood e la generazione digitale dei NeetKidz, raccontata magistralmente dalle strisce di fumetti di ZeroCalcare.

Il raid condotto un anno fa dalle autorità federali statunitensi contro i server di MegaUpload si colloca sullo sfondo di una guerra per il controllo del mercato dell’informazione in corso da anni tra anarco-capitalismo digitale e vecchi conglomerati dell’entertainement. Allora, il sequestro di migliaia di gigabyte di dati – ancora oggi nelle mani del Dipartimento di Giustizia, nonostante si trattasse in larga parte di materiali non coperti da copyright e quindi perfettamente legittimi – mise in luce come di fatto gli utenti non siano soggetti cui è attribuito alcun profilo giuridico. La tutela dei loro diritti (anche quelli di proprietà dei beni immateriali) non è ancora materia affermata o condivisa da alcuna dottrina o regolamento internazionale. Prosegui la lettura »

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Kim Schmitz, Jimbo Wales, Steve Wozniak e la lex mercatoria di Internet

È di questi giorni la notizia che Kim “Dotcom” Schmitz, pasciuto imprenditore e fondatore di Megavideo, torna on-line. Passata la bufera di gennaio, che, a ridosso del primo sciopero di internet, aveva sepolto sotto una coltre di ordinanze di sequestro la piattaforma di videosharing più popolare al mondo, si fa primavera. Anzi estate, e la temperatura si alza anche in rete. Occhiali scuri di ordinanza, dito medio bello in vista e dalle coste della Nuova Zelanda, dove l’ex-hacker tedesco ha posto la sua residenza, viene rilanciato il progetto momentaneamente accantonato dopo il raid dei man in black dell’FBI: Megabox, «un sito che presto permetterà agli artisti di vendere le proprie creazioni direttamente agli acquirenti e consentirà loro di tenere per sè il 90% degli introiti». Un annuncio battuto dalla grancassa retorica della liberazione tecno-utopista – «Venghino lor signori, artisti, bardi e menestrelli venghino! Liberatevi dalle catene e dall’oscurantismo dei signori della discografia!» – e che segna l’inizio di una competizione sul terreno delle major: quello della distribuzione.  Prosegui la lettura »

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