Articoli con tag TextSecure

19 ottobre: crypt ‘r die!

Dalla crew di Cyber Resistance (www.cantiere.org) arriva un manualetto per gestire al meglio il proprio smartphone in vista del #19o: applicazioni, attitudini e buone pratiche di comunicazione da tenere durante un corteo.

ADD_copertinawebVi ricordate di Seattle? Vi ricordate di quei cortei che, al volgere di millennio, erano affollati di uomini e donne che avevano già capito da che parte tirava il vento della globalizzazione neo-liberista e non avevano alcuna intenzione di farsi gettare nella spazzatura della “fine della storia”? Quelli erano i giorni in cui cominciavamo a scoprire che potevamo essere media, giorni in cui dentro ai movimenti sociali si faceva prepotentemente strada la coscienza di quanto fosse urgente dotarsi di network di comunicazione indipendenti e, sopratutto, di una cultura tecnologica diffusa ed accessibile a tutti.

Manifestazione dopo manifestazione c’era un telefono in più, una macchina fotografica o una videocamera che andavano ad aggiungersi allo sciame di obiettivi che vegliavano sul corteo, documentandone le azioni o registrando su nastro gli abusi commessi dalle forze di polizia. Prosegui la lettura »

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Prism Break: crypto ammo for the masses

Qualche altra considerazione su PRISM. Ed una tonnellata di software da imparare ad utilizzare per difendere la privacy delle proprie comunicazioni.

prism_break_coverQuand’è che la sorveglianza perde di efficacia? La risposta, più semplice di quanto uno potrebbe immaginare, non va affidata a sofisticate disquisizioni tecniche. O almeno non solo. Un briciolo di buon senso suggerisce infatti che una falla si apre in un sistema di controllo quando coloro che ne sono oggetto vengono a sapere della sua esistenza.

Le rivelazioni di Edward Snowden hanno messo in luce di fronte al grande pubblico qual’è l’ampiezza dello sguardo lanciato dall’occhio elettronico statunitense. Frutto di un perverso connubio tra agenzie di intelligence, contractors privati ed internet companies, PRISM nelle ultime settimane è stato spesso associato all’immagine letteraria del “grande fratello”. Un paragone questo, che però opera una semplificazione fuorviante perché non tiene conto dello scarto fondamentale che intercorre tra il racconto di Orwell e la realtà in cui siamo immersi. PRISM infatti è un vero e proprio network che gode della partecipazione di aziende come Facebook, Google, Apple, Yahoo e Microsoft. Secondo un’inchiesta del Washigton Post, il 98% della sua efficacia risiede precisamente nella capacità di attingere alle fonti informative fornite da questi attori. E quindi implicitamente di attingere alle fonti informative che siamo noi stessi a disseminare in rete. Detta altrimenti, non è l’NSA a fare irruzione nelle nostre case sfondando la porta. Siamo noi ad aprirgliela per farla accomodare in salotto mentre sbrighiamo le nostre faccende. Prosegui la lettura »

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