Articoli con tag Roma
Keep calm and enjoy 19o (parte 4)
Terminiamo la raccolta di testi che avevamo cominciato due settimane fa. Il #19o interroga il rapporto che intercorre tra movimento, soggettività, mainstream ed autocomunicazione di massa. Alcune ipotesi per il futuro.
Ritorniamo da dove eravamo partiti.
Treni vietati all’ultimo minuto che, dopo settimane di intense trattative, hanno il sapore di precettazione. 4000 uomini delle FFOO annunciati e schierati per le strade di Roma. Minacce, più o meno velate, più o meno esplicite, più o meno dirette, contro quanti si preparavano a partecipare al corteo. Disinformazione distillata prima con il contagocce e poi con le secchiate.
Eppure, nonostante tutto questo, nonostante il bookmaker più azzardato non avrebbe mai accettato scommesse su una partecipazione che andasse oltre le trentamila persone, a Roma il 19 ottobre saranno più del doppio quelle che decideranno di manifestare contro l’austerity. Gli organi d’informazione generalista registrano una secca sconfitta, come non ne avvenivano da tempo. Il lavoro messo pervicacemente in campo dalle redazioni nelle settimane precedenti per tenere lontana la gente dalla piazza e giustificare a priori le misure repressive che la polizia avrebbe adottato, si scioglie come neve al sole. Prosegui la lettura »
Keep calm and enjoy 19o (parte 2 e 3)
Continuiamo l’analisi della tenuta mediatica del #19o (qui la prima parte). L’ipotesi di un blocco delle reti cellulari (e della connettività internet mobile) ventilata dai media mainstream a poche ore dal corteo ha rappresentato una forma di sottile minaccia diretta nei confronti di quanti si apprestavano a parteciparvi. Per quali ragioni? Quali meccanismi psicologici avrebbe dovuto attivare? A quale dimensione cognitiva faceva riferimento? Quali ricadute avrebbe potuto avere sull’andamento della giornata? Nei prossimi giorni pubblicheremo la terza parte, analizzando un caso specifico di panico distribuito ingeneratosi su Twitter la mattina del #19o.
Buona lettura.
«Ue! Ciao! … ma a te va il cellulare?»
Piazza S. Giovanni in Monte, Roma, 18 ottobre 2013, h:22.00
18 ottobre. É da poco passato mezzogiorno quando diverse testate on line (tra cui il Corriere della Sera Roma, il Tempo ed il Giornale) cominciano a far filtrare dalle loro colonne una notizia: i tecnici delle forze dell’ordine sarebbero al lavoro per isolare le celle di telefonia mobile dislocate lungo il tragitto del corteo che il giorno successivo attraverserà la capitale. Lo scopo di questa misura sarebbe quello di impedire che non meglio precisati «gruppi di violenti» possano utilizzare smartphone e telefoni portatili per coordinarsi tra di loro ed attaccare la polizia durante la manifestazione. Nonostante la voce non venga confermata da alcuna fonte ufficiale (ed anzi in serata verrà seccamente smentita dalla questura di Roma) poco alla volta prende piede e comincia a diffondersi in rete e su alcune radio. Prosegui la lettura »
Keep calm and enjoy 19o (parte 1)
Oggi presentiamo il primo di quattro articoli con i quali Infoaut proporrà una serie di considerazioni sulla tenuta mediatica del #19o.
Nei primi tre decostruiremo alcuni dei meccanismi mediante i quali il mainstream ha provato ad alimentare un clima di tensione intorno alla giornata di mobilitazione romana. Filo rosso che attraversa queste tre analisi è la presenza di elementi tecnici e quantitativi (accanto a quelli morali) in grado di farsi propulsori di panico distribuito con cui governare i fenomeni sociali. Questo primo testo decostruisce il dispositivo ribattezzato “manifestometro” ovvero, l’attribuzione di un grado di pericolosità ad un corteo, operata attraverso il ricorso ad una scala numerica. Il secondo affronterà la minaccia di blackout delle rete cellulari ventilata da giornali e televisioni nella giornata del 18 ottobre. Il terzo tenterà di chiarire modalità e circostanze in cui i social network possono trasformarsi in vettori di disinformazione.
Le decine di migliaia di persone scese in piazza a Roma segnano però la sconfitta della strategia terroristica adottata dal circuito informativo generalista contro il #19o. Una disfatta le cui motivazioni (che proveremo ad analizzare nella quarta parte del testo) sono dettate innanzi tutto dall’emersione di una composizione sociale che non è più in alcun modo interessata a contrattare la sua rappresentazione con il mainstream. Al contrario questo è sempre meno media di riferimento per ampi strati di popolazione, impermeabili al suo discorso e ostili nei suoi confronti. Non di secondo piano inoltre è stato l’inedito feeling tra strada e rete che comincia a permeare anche l’attivismo nostrano e la stessa capacità del movimento di pianificare in modo strategico una campagna di comunicazione distribuita su tutto il territorio nazionale, ricorrendo a contenitori simbolici a maglie larghe che hanno permesso alle più differenti realtà di apportare il loro contributo e di entrare in relazione tra di loro.
Buona lettura. Prosegui la lettura »
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