Articoli con tag intercettazioni

«Libertà e diritti? Tocca sudarli. Anche in rete» Infoaut intervista Autistici/Inventati

«Non pensiamo la nostra struttura come una risposta al controllo statale, ma più in generale come l’unica cosa decente venutaci in mente per garantire libertà d’espressione ed evitare la profilazione selvaggia da parte di aziende e governi». Sono queste le prime parole digitate da uno dei ragazzi di Autistici/Inventati appena cominciamo la nostra chiacchierata in una delle chat room del loro network. Una precisazione necessaria, sopratutto dopo che gli scossoni del terremoto Snowden hanno cominciato a sentirsi anche in Italia.Sono i primi giorni di agosto quando Lavabit e Silent Mail,due provider statunitensi di posta orientati alla tutela della privacy, vengono costretti a chiudere i battenti a causa delle minacce dell’NSA. Centinaia di migliaia di utenti restano improvvisamente senza strumenti di comunicazione sicura e molti di loro si rivolgono ad AI in cerca di una soluzione alternativa. In poco tempo il collettivo viene sommerso da un’ondata di richieste d’iscrizione ai suoi servizi. Un fatto che ha segnato un momento di difficoltà per la crew di hacker nostrani, tanto da determinare la temporanea sospensione dell’apertura di nuovi account. Ma che ha anche alimentato un forte dibattito in seno ai partecipanti del progetto sulle prospettive da intraprendere. È difficile per adesso dire come il datagate cambierà le esperienze di comunicazione autogestita. Autistici sa solo che potrà affrontare le nuove sfide all’orizzonte con una certezza che l’accompagna da più di 10 anni: quella di non essere un semplice servizio di posta ma una comunità. Che oggi ha bisogno del supporto di tutti quelli che si sentono di farne parte. Prosegui la lettura »

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Intercettazioni cilene. Nuovi retroscena sul “caso Bombas”

Altro che bombas. L’inchiesta che ha portato in carcere 14 anarchici cileni si sta dimostrando un caso di sorveglianza digitale pervasiva. A denunciarlo una mail anonima inviata al portale Cryptome.org.

 

altSono allarmanti le rivelazioni apparse pochi giorni fa sul portale Cryptome.org. Il sito, che da ormai diversi anni divulga documenti riservati, ha pubblicato una mail – mittente anonimo e titolo sibilino: “Comments from Chile” – dove emerge l’ampio ricorso a metodologie e tecniche pervasive di sorveglianza digitale adottate dalle forze dell’ordine di Santiago. A farne le spese sono stati alcuni collettivi anarchici locali, coinvolti strumentalmente in un’inchiesta durata quattro anni che ha toccato più di duecento persone ed alcuni paesi stranieri (Italia compresa).

Il “caso Bombas”

La vicenda in questione è quella salita agli altari della cronaca sotto il nome di “Caso Bombas”. Si tratta di un’indagine della polizia cilena in merito ad una serie di esplosioni verificatesi a Santiago a partire dal 2005. A finire nel mirino sono stati alcune decine di “okupa” cileni, colpiti il 14 agosto 2010 da gravi provvedimenti restrittivi che hanno portato all’arresto di quattordici persone. Nove rimarranno in carcere per quasi due anni con accuse pesantissime sulle spalle: prima fra tutte quella di associazione illecita con finalità di terrorismo. Prosegui la lettura »

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