Articoli con tag datagate

«Libertà e diritti? Tocca sudarli. Anche in rete» Infoaut intervista Autistici/Inventati

«Non pensiamo la nostra struttura come una risposta al controllo statale, ma più in generale come l’unica cosa decente venutaci in mente per garantire libertà d’espressione ed evitare la profilazione selvaggia da parte di aziende e governi». Sono queste le prime parole digitate da uno dei ragazzi di Autistici/Inventati appena cominciamo la nostra chiacchierata in una delle chat room del loro network. Una precisazione necessaria, sopratutto dopo che gli scossoni del terremoto Snowden hanno cominciato a sentirsi anche in Italia.Sono i primi giorni di agosto quando Lavabit e Silent Mail,due provider statunitensi di posta orientati alla tutela della privacy, vengono costretti a chiudere i battenti a causa delle minacce dell’NSA. Centinaia di migliaia di utenti restano improvvisamente senza strumenti di comunicazione sicura e molti di loro si rivolgono ad AI in cerca di una soluzione alternativa. In poco tempo il collettivo viene sommerso da un’ondata di richieste d’iscrizione ai suoi servizi. Un fatto che ha segnato un momento di difficoltà per la crew di hacker nostrani, tanto da determinare la temporanea sospensione dell’apertura di nuovi account. Ma che ha anche alimentato un forte dibattito in seno ai partecipanti del progetto sulle prospettive da intraprendere. È difficile per adesso dire come il datagate cambierà le esperienze di comunicazione autogestita. Autistici sa solo che potrà affrontare le nuove sfide all’orizzonte con una certezza che l’accompagna da più di 10 anni: quella di non essere un semplice servizio di posta ma una comunità. Che oggi ha bisogno del supporto di tutti quelli che si sentono di farne parte. Prosegui la lettura »

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Yes we (s)can! (and not from today..)

Datagate: PRISM è uno scandalo? Forse. O forse no. Perché nell’economia digitale la violazione della privacy è la norma e non l’eccezione.

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Uno dei mali più diffusi e connaturati all’esplosione dei social media nei flussi di comunicazione globale è il “recentismo“. Con questo termine si indica un processo di formazione della conoscenza privo di una prospettiva storica di lungo termine o fortemente influenzato da una recente ondata di attenzione provocata dai media. Il contagio è virale e curiosamente ne sono affetti in egual misura tanto quelli che tessono le lodi della rete come tecnologia intrinsecamente democratica quanto coloro che non perdono occasione per gridare al totalitarismo della “dataveglianza”. Caso da manuale di questa sindrome è il dibattito recentemente innescatosi a ridosso dello scandalo PRISM, già soprannominato “datagate”. Vediamo perché.

Innanzi tutto dell’esistenza di Echelon (invasivo network di sorveglianza globale, progenitore di quello odierno) si sa da almeno 15 anni. I suoi albori risalgono al secondo dopoguerra quando gli Stati Uniti ne progettarono lo sviluppo, coadiuvati da Canada, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda. Prosegui la lettura »

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