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Mela Marcia – La mutazione genetica di Apple
Non amiamo particolarmente le iconografie che ruotano attorno alle figure dei grandi fratelli (virtuali e reali) che perpetuano letture di impotenza e fatalismo e sviliscono le prospettive delle resistenze, delle insorgenze e delle lotte collettive che si danno rispetto a svariati regimi di controllo.
Però, dopo aver visto il famoso spot pubblicitario della Apple in occasione del lancio del primo Macintosh (‘il prossimo 24 gennaio Apple Computers introdurrà Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come “1984”‘) detournato sia da Defectivebydesign.org (la settennale campagna della Free Software Foundation contro le tecnologie DRM) che da DVD Jon (il famoso ideatore dell’algoritmo che ha permesso di craccare le protezioni dei DVD e di Doubletwist, un programma in grado di liberare dal DRM varie tipologie di file) qualche domanda ce la siamo posta.
Nel 1984 l’attore dominante nel mercato degli elaboratori era “Big Blue” IBM, l’azienda leader nel settore dei costosi e centralizzati mainframe alla base della produzione telematica di quel periodo. Un’egemonia riflessa dallo schermo, appunto di colore bluastro, del Big Brother, mandato in frantumi dalla ginnasta-Apple (altra connessione subliminale con le Olimpiadi di Los Angeles di quell’anno, boicottate dalla centralista Unione Sovietica) nello spot firmato da Ridley Scott.
Quali sono stati allora i passaggi perché nei venticinque anni successivi l’azienda protagonista della rivoluzione del personal computing si facesse interprete di nuovi processi di verticalizzazione dell’industria digitale?
Su quali basi si sono evolute le strategie di marketing di Apple dai prodromi di quella qualità tecnologica e libertà di scelta simboleggiate dalla mela multicolore, in un mondo dell’ICT ancora in bianco e nero?
Nel confronto con questi interrogativi ci viene in aiuto l’opera del collettivo NGN che con “Mela Marcia”, pubblicata per i tipi di Agenzia X sotto licenza Creative Commons BY-NC-ND. La “mutazione genetica di Apple”, come viene definita nel sottotitolo del libro, viene esaminata sotto le molteplici lenti competenziali degli autori (giornalisti e mediattivisti) attraverso un percorso che interessa le sfere delle public relations, della cultura aziendale, del marketing emozionale e del modello di business delle piattaforme Apple, per finire con delle istantanee sui casi più controversi (dai limiti tecnici mostrati dall’Ipad rispetto alle sue promesse, alla recente ondata di suicidi tra i lavoratori delle fabbriche cinesi in cui i prodotti Apple vengono assemblati) di cui la casa di Cupertino si è ritrovata protagonista più o meno volontaria. Read the rest of this entry »
Cybersoviet: utopie postdemocratiche e nuovi media
Posted by iff in Libri, P2P, Proprietà intellettuale, Sorveglianza, Web2.0? on Aprile 7, 2009
Se c’è qualcosa che nella sperduta periferia telematica Italia – avvolta da una cappa di ignoranza e retorica su cosa sia e a cosa serva la rete – non cessa mai di stupirci è il potenziale apocalittico o messianico che chi si balocca con la politica online, dai picciotti di Giampierone D’Alia ai grillini del comico genovese, non si stanca mai di attribuire ad internet, fonte di ogni male terreno o di ogni possibile emancipazione collettiva.
Per noi Info Free Flowers, inguaribili paranoici e guastafeste, la rete non è uno strumento sovrannaturale ma umano, e come tale soggetto ai mutamenti nei rapporti di forza tra chi la costruisce, chi ne fa uso e chi vorrebbe regolarla; non è un semplice media (se consideriamo i processi di messa a lavoro dell’intelligenza collettiva online che abbiamo già esaminato in passato) e, anche volendo prenderla in esame come tale, non ci sembra rappresentare quel trionfo di comunicazione orizzontale e paritaria che il trionfalismo nuovista ci dipinge; per finire, nel momento in cui viene meno il controllo degli utenti sui propri strumenti di navigazione e comunicazione, la rete non è più una griglia di contatti, ma una recinzione predisposta a far scorrere lo spirito di curiosità e ricerca nei canali degli schematismi omologanti, talvolta dettati dalla censura.
E’ grazie a libri come Cybersoviet di Carlo Formenti che possiamo dotarci di nuovi spunti di riflessione – non consolanti ma sicuramente comprensivi – rispetto a cosa sia diventata l’internet negli anni zero e quali soggetti si muovano nei suoi meandri: chi è impegnato come noi nella costruzione di percorsi politici liberati dal basso vi ritroverà un compendio comparato e trasversale dei diversi approcci teorici di ricerca di una composizione di classe in rete; altri che si avvicinano per la prima volta a queste tematiche, investiti dalla quantità e qualità delle conclusioni delle varie scuole di teoria della rete riportate dall’autore, potranno essere sorpresi dall’apparente ambiguità di alcuni accostamenti – come ad esempio quello di posizioni anarchiche e liberali unite nella critica alle mani regolatorie della "vecchia" politica – che con la lettura del libro si scopriranno invece perfettamente funzionali allo sviluppo dell’internet cyberpop simboleggiata dal web 2.0.
Cybersoviet pone con forza la necessità di ritracciare un confine tra sfera pubblica e sfera privata della comunicazione per sfuggire alla privatizzazione ed all’omologazione
strisciante del dibattito, mette a nudo il sostrato effimero ed esibizionista su cui poggiano le narrazioni ottimiste della soggettivizzazione biografica dei blogger, illustra come l’internet e gli internauti attuali stiano più o meno inconsapevolmente rivolgendosi verso architetture ostili a quel modello di rete libera ed autonoma che era il world wide web degli anni ’90.
Ma qui non ci cimenteremo in una recensione del libro, che piuttosto vi consigliamo di procurarvi per apprezzarlo nella sua ricchezza e completezza. Preferiamo, offrendovi una serie di risorse come il breve bignami della quarta parte del libro qui di seguito, aprire un dibattito ed uno spazio di riflessione, che continuerà a manifestarsi ben presto in incontri e momenti di socialità. Restate sintonizzati! Read the rest of this entry »
Intervista ad Info Free Flow – Parte 2
Posted by iff in Copyleft, Interviste, Libri, P2P, Proprietà intellettuale on Aprile 22, 2008
… continua da parte 1 …
Proprietà intellettuale e copyright,
una necessaria medicina da ingurgitare, o un diga al libero flusso creativo?
È tautologico sostenere che la proprietà intellettuale svolga effettivamente il ruolo di benzina dei “motori intellettuali” sociali e che senza di essa le opere dell’ingegno smetterebbero di proliferare e diffondersi.
Si tratta di un’affermazione, che è diventata comunemente accettata grazie a 30 anni di propaganda martellante a senso unico.
Anche dando solo uno sguardo superficiale ai meccanismi del capitalismo applicato all’informazione ci rendiamo subito conto del perché.
Il ciclo tipico della produzione capitalista
concezione –> produzione –> distribuzione –> consumo
viene sostituito da
concezione –> riproduzione delle informazioni –> produzione –> distruzione –> consumo
Questo cosa significa? Read the rest of this entry »
Info Free Flow 3.0 – Report 2 – Proprietà intellettuale tra mercato globale e forme di resistenza
Posted by iff in Copyleft, Eventi, Libri, Oggetti sonori, P2P, Proprietà intellettuale on Marzo 24, 2008
La prima giornata della terza edizione di Info Free Flow si è svolta presso l’aula C autogestita dell’università di scienze politiche, ed è stata curata, oltre che dalla crew di Info Free Flow, anche dal CUA e dal collettivo SPA.
Tre ore di intenso dibattito e di forte partecipazione degli studenti intervenuti hanno permesso di gettare luce e di avere le idee un pò più chiare su uno dei concetti chiave del sistema neo – liberista: la proprietà intellettuale.
Esperienze apparentemente diverse e contrastanti ( come possono sembrare quelle dell’ensemble narrativo Kai Zen e del progetto libreremo ) si sono confrontate, coinvolgendo i presenti, sulle molte possibilità di libero accesso ai saperi, sul copyleft come arma per forzare le serrature che il capitalismo usa per controllare l’accesso ai flussi informativi, sulla situazione del mercato editoriale italiano e dei suoi soffocanti monopoli.
Andrea di Gruppo Laser, ha appassionato l’aula con il portato dell’esperienza del suo collettivo, autore di un’ opera, "Il sapere liberato", importantissima nel panorama
italiano della critica ai brevetti in campo scientifico.
Nel complesso è stata una giornata assolutamente positiva che speriamo possa aver posto le basi anche per delle collaborazioni future.
Vi proponiamo di seguito tutta una serie di materiali.
La strategia del cavallo, è un articolo che Andrea di gruppo Laser ha pubblicato con tutta una serie di sue impressioni sull’iniziativa.
Ecco qui invece gli audio registrati durante la giornata che speriamo possano sia permettere ai lettori del blog di farsi un’idea sulla questione sia di produrre nuovi stimoli e nuove idee per le prossime edizioni di Info Free Flow.
La strategia del cavallo
Pubblichiamo con piacere quest’articolo apparso sul blog di Andrea, appartenente al gruppo Laser e fra gli autori del libro "Il sapere liberato", con alcune sue impressioni e considerazioni in merito all’incontro "Proprietà intellettuale tra mercato globale e forme di resistenza", svoltosi il 20 febbraio presso l’aula c della facoltà di scienze politiche durante l’ultima edizione di Info Free Flow
L’articolo è apparso originariamente a questo link.
Info Free Flow 3.0 – Report 1 – Libera circolazione di saperi e libri di testo
Posted by iff in Eventi, Libri, P2P, Proprietà intellettuale on Marzo 3, 2008
Questo è il primo post di una serie di report a proposito della terza edizione di Info Free Flow.
Quello che stiamo per postare è un articolo gia apparso su BAZ e sul blog del C.U.A. ( Collettivo Universitario Autonomo – Bologna ) in merito ad un azione di libero scambio e diffusione di testi universitari, messa in atto dai compagni e dalle compagne del CUA e del collettivo SPA il 19 febbraio presso le aule dell università di Bologna in viale Berti Pichat.
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