«Se credi di avere tutto sotto controllo, allora non stai andando abbastanza veloce!»
Durante il meeting Agorà 99 abbiamo intervistato Simona Levi, hacktivista del movimento #15M.
Madrid – Non è un segreto che il movimento #15M sia uno laboratorio avanzatissimo nella sperimentazione di tattiche e strategie comunicative all’interno delle mobilitazioni sociali contro la crisi. Durante la nostra permanenza a Madrid per il meeting Agorà 99, è stato impossibile non rendersi conto di quanto gli hacktivisti abbiano profondamente influenzato, dal punto di vista culturale e politico, ampi settori, non solo del movimento, ma dell’intera società spagnola. Nei cinque giorni passati tra assemblee, workshop e presidi, attraversati da soggetti con le più disparate biografie ed età anagrafiche non ci è mai capitato di imbatterci in quella litania, tipica delle nostre parti, che recita «Internet? Io non ci capisco niente. Parla con il compagno mediattivista». Al contrario il problema della comunicazione – su tutti i livelli, dalla strada alla rete – non viene delegato a poche nicchie di “esperti” ma assunto come elemento dirimente e trasversale nel dibattito quotidiano, sia che si tratti di organizzare una piccola iniziativa in quartiere sia che l’obiettivo della giornata sia l’assedio al Parlamento.
Questo non significa che nel tempo non siano sorti anche piccoli think thank, crew di personaggi a metà tra l’hacker e lo spin doctor, che hanno aiutato il movimento a misurarsi con il mainstream sul terreno dell’opinione pubblica, sviluppando un nuovo paradigma dell’informazione in lotta: la tecnopolitica che teorizza la riappropriazione delle reti per l’azione collettiva. Attenzione, il loro ruolo non è esclusivamente quello di orchestrare i network di comunicazione: al contrario la loro mission sembra piuttosto organizzare lo sciame perché lo sciame possa auto-organizzarsi ed impari a riappropriarsi dell’uso politico dei media. Prosegui la lettura »
Ikea… gli hacker siamo noi!
Scritto da iff in Battleground il Novembre 10, 2012
Ikea alza bandiera bianca e decide di chiudere il sito “spazioalcambiamento.it”, oggetto negli ultimi giorni di un’azione di detour collettiva e spontanea nata in rete. Il motivo? Un attacco hacker. Mai avvenuto.
La vicenda è nota. Il portale promozionale di Ikea “spazioalcambiamento.it” negli ultimi giorni era stato preso d’assalto da migliaia di persone, infuriate per i 107 licenziamenti messi in atto dall’azienda svedese dopo gli scontri avvenuti al polo di Piacenza. Il dirottamento dell’hashtag #spazioalcambiamento aveva radicalmente trasformato i connotati della pagina: da vetrina in cui i clienti avevano la possibilità di esprimere le loro idee sui prodotti, a manifesto dove esprimere indignazione e solidarietà nei confronti della lotta dei lavoratori. E come se non bastasse anche la pagina Facebook della multinazionale era stata inondata da un fiume di insulti e vibrate proteste, arginato a fatica dagli amministratori con una censura sistematica dei commenti negativi. Prosegui la lettura »
Conflitti di rete: ciclo di presentazioni di libri
L’infoshop Dans La Rue ed Infoaut Bologna presentano
La comunicazione assume un ruolo centrale nei conflitti sociali odierni. E nell’era dei social media e degli smartphone, ormai elementi costitutivi delle pratiche sociali, la sua dimensione si fa sempre più trasversale e partecipata.
Cinque libri, presentati all’infoshop Dans La Rue (Via Avesella 5/a, Bologna) per raccontare le storie, le scelte e le tecnologie di alcuni dei protagonisti che negli ultimi anni hanno attraversato Internet, individuandola come campo di battaglia e terreno di contesa, luogo di narrazioni, costruzione di opinione pubblica e organizzazione dei movimenti. Ma anche per delineare una critica, irrinunciabile e serrata, in grado di farne emergere ambivalenze e lati oscuri.
#0 Giovedì 8 Novembre Ore 21
+Kaos di Autistici/Inventati – AgenziaX
Nell’acquario di Facebook di Ippolita– Ledizioni
Lessico Virilio. L’accelerazione della conoscenza di Silvano Cacciari e Ubaldo Fadini
#3 Giovedì 29 novembre Ore 21
Anonymous. Noi siamo legione di Antonella Beccaria – Aliberti Editore
#4 Giovedì 6 Dicembre Ore 21
Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivisti di Carola Frediani – Informant Prosegui la lettura »
AntiSecIta affonda poliziadistato.it
Scritto da iff in Battleground il Ottobre 23, 2012
Anonymous ancora contro la polizia italiana. Questa volta però non si è trattato di un attacco DDOS o del defacciamento del sito ufficiale delle forze dell’ordine. Con l’operazione denominata “#AntiSecIta” il network di attivisti ha mirato più in alto. Ed il bersaglio è stato colpito.
Questa notte circa 3500 documenti confidenziali della polizia di stato sono stati resi pubblici da Anonymous Italia. Nel complesso si tratta di più di un gigabyte di dati archiviati, classificati e resi consultabili on line anche su Paranoia, la piattaforma internazionale di whistleblowing lanciata quest’estate da Anonymous. Una discolsure in piena regola, avvenuta in seguito alla violazione dei server delle forze dell’ordine. Almeno stando a quanto sostenuto dagli hacktivisiti. In un comunicato pubblicato sul blog ufficiale di Anonymous Italia, i senza volto sbeffeggiano apertamente i sistemi di sicurezza della polizia: «Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro». Prosegui la lettura »
Il declino dello smart /soft power della Casa Bianca: quando a crollare è l’ideologia liberale della rete.
Scritto da iff in Battleground, Censura, Net Neutrality, Social network, Sorveglianza il Ottobre 18, 2012
Relazione meeting “Contropotere nella crisi” Bologna 13 – 14 Ottobre
Abbiamo costruito questa relazione con l’intento di socializzare in un ambito il più possibile allargato una serie di indicazioni di orientamento politico-culturale arrivateci dagli ultimi due anni di mobilitazioni globali.
La rivoluzione tunisina, quella egiziana, il movimento #15M ed anche quello NoTav hanno messo al centro di un mondo in crisi l’attualità della rivoluzione, delle sue pratiche ma anche delle sue parole. In questo senso hanno anche ribadito la centralità di saper agire la dimensione comunicativa nei conflitti odierni, individuando in essa, ed in particolar modo nella rete (ma non solo), un campo di battaglia dove colpire per disarticolare quelle tecnologie politiche, quelle narrazioni e quei dispositivi retorici che legittimano le politiche di austerità e che, per utilizzare una metafora, sono le piattaforme, le rampe di lancio da cui partono le operazioni di aggressione neoliberista ai territori.
Social media, ambienti di comunicazione elettronica e piattaforme globali di comunicazione hanno messo a nudo tutta la loro ambivalenza, provocando così una torsione dell’immaginario: non solo formidabili dispositivi di cattura della cooperazione sociale e del valore prodotto in rete – grazie ai quali il tempo di lavoro si dilata fino a sovrapporsi perfettamente con il tempo della vita – ma anche luoghi dove sono andati dispiegandosi una pluralità di processi di soggettivazione ed organizzazione dei movimenti globali. Nessun medium ovviamente è sufficiente tout court alla complessità di un processo di organizzazione rivoluzionaria ma allo stesso tempo non esiste organizzazione senza identità, e non esiste identità senza processi di comunicazione, rappresentazioni condivise ed un accumulo di memoria storica delle lotte. Prosegui la lettura »
The decline of the White House’s smart /soft power: when the liberal ideology of the web collapses
Talk by media activist Infofreeflow focus group at Counterpower In The Crisis, national meeting of Italian autonomous collectives, activists and social centres in Bologna last October 13-14th
We devised this presentation in an effort to share as widely as possibile a series of political and cultural indications stemming from from the last two years of global mobilizations.
The Tunisian revolution, the Egyptian one, the #15M, and also the NoTav movement did put at the centre of a world in crisis the hot issue of revolution, of its practices but also of its words. In this way these events did also reaffirm the centrality of successfully managing the communicative dimension in the present conflicts by particularly (but not solely) locating the web as a battleground where to carry out strikes in order to break down those political technologies, those narrations and those rethorical tools that legitimise austerity policies and that, using a metaphor, are the platforms, the launching pads, from which the neoliberal operations of aggression against the territories take off.
Social media, environments of electronic communication, and global platforms of communication exposed all their ambivalence, unleashing in this way a twist of the imaginary: not merely formidabile apparatus of capture of capture of social cooperation and value produced on the web – thanks to which working time expands itself until perfectly overlapping with leisure time – but spaces where a plurality of processes of subjectivation and organization of global movements multiplied as well. Obviously, no medium is by itself enough tout court in front of the complexity of a process of revolutionary organization but, at the same time, there is no organization without identity, and there is no identity without processes of communication, shared representations, and the accumulation of an historical memory of struggles. Prosegui la lettura »
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