Fringuelli, galli nel pollaio e vecchie volpi
Scritto da iff in Clipboard, Social network, Web2.0? il Dicembre 14, 2011
Prendiamo la parola in merito al dibattito sviluppatesi nelle ultime settimane su una mutazione in senso mainstream di Twitter in Italia. Un’urgenza dettata dall’importante ruolo rivestito dai social media nelle mobilitazioni degli ultimi mesi, in particolare quelle NoTav.
Sembrava un battibecco tra fringuelli. Invece era una questione di galli nel pollaio. Molto più numerosi e grossi di quanto uno si potrebbe aspettare.
Pietra dello scandalo il flame tra Guzzanti, Fiorello e Jovanotti. Se altrove il gossip e le ruggini on line tra star rappresentano uno dei piatti classici serviti al tavolo dell’intrattenimento quotidiano, da noi è forse la prima volta che una controversia sui social media tra i protagonisti del jet set italiano trova spazio tra la righe e le frequenze del mainstream. Effetto assicurato. Rete italiana in fibrillazione e sbrodolante di riflessioni ed opinioni ad ampio ventaglio: dalle guide sull’utilizzo di Twitter che richiamano all’ordine gli apostati appena sbarcati sulla piattaforma di microblogging alle dotte discussioni tra “esperti” che si interrogano sulla vexata quaestio: Twitter è un social media?
Ma la trasformazione della geografia mediatica italiana (e nello specifico di Twitter) non è cominciata l’altro ieri con una baruffa tra personaggi famosi. È un processo in corso da diverso tempo, accelerato da una pluralità di spinte e dal protagonismo di diversi attori. Prosegui la lettura »
Operation Green Rights atto secondo. «Ghiglia tocca a te!»
Scritto da iff in Battleground, Hacking il Dicembre 8, 2011
Questa volta è toccata ad Agostino Ghiglia. Il deputato e consigliere comunale torinese in quota PDL è finito nel mirino del network di Anonymous, impegnato in Italia sul versante dei Green Rights a fianco della popolazione della Val Susa. A farne le spese il suo sito web personale, violato nella notte, le cui credenziali di accesso sono state rese pubbliche sullo stesso blog dove ieri erano apparsi i dump dei database dei siti di LTF e torino-lione.it
Il blitz dei cyber-attivisti arriva in risposta alle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa nella giornata di ieri dall’ex di AN. Figura nota in città per il suo protagonismo contro centri sociali, movimento No TAV e radio libere – dopo l’assedio alla Maddalena del 27 giugno, presentò un’ interpellanza parlamentare richiedendo la chiusura immediata di Radio BlackOut – Ghiglia ha definito come “anti-sviluppo” l’operazione Green Rights, schieratasi contro la costruzione di un’opera dall’impatto ambientale insostenibile. Il parlamentare ha stigmatizzato il modus operandi di Anonymous perché atto a «colpire, fisicamente o virtualmente, danneggiare e logorare imprese e istituzioni impegnate nella realizzazione della Torino Lione». Prosegui la lettura »
Virano… please re-enter the password!
Scritto da iff in Battleground, Hacking il Dicembre 6, 2011
L’avevano promesso. L’hanno fatto.
Ieri con poche telegrafiche righe dal blog Operation Green Rights Anonymous annunciava una sua discesa in campo a fianco del movimento No Tav. Detto fatto, ed in poche ore gli hacktivisti hanno mantenuto la parola. Questa notte il sito torino-lione.it (una delle tante appendici propagandistiche di Rete Ferroviaria Italiana) ed il database della LTF (Lyon Turin Ferroviaire) sono stati violati.
Schema consolidato ma sempre efficace: le informazioni di accesso al portale francese sono state rese pubbliche mentre la pagina del sito italiano, su cui prima campeggiavano i sondaggi geognostici, riporta un comunicato che riprende molte delle parole d’ordine del movimento valsusino. In un passaggio Anonymous denuncia come il mantra dello “sviluppo economico”, ripetuto fino alla nausea dalle lobby SiTav, nasconda in realtà la volontà di realizzare un’opera tanto dannosa per la salute e l’ambiente della Val Susa quanto proficua per le tasche di banche e ditte appaltatrici. Portafogli gonfi per pochi sulla pelle di molti. Prosegui la lettura »
iFu. L’ambivalenza rimossa di Steve Jobs
Diradatasi parzialmente la cortina di incenso attorno alla morte di Steve Jobs, ed il cordoglio unanime ed ovattato, occorre fermarsi a riflettere criticamente sulla sua parabola e sul suo lascito nel nostro presente, e trarne le opportune lezioni.
Steve Jobs è stato un capitalista nell’accezione più classica di questo termine: ha saputo appropriarsi della ricchezza creativa della controcultura e della cooperazione degli anni ’70 ed ’80 statunitensi e servirsene per creare e veicolare bisogni e tendenze di mercato. Destreggiandosi, con abilità da riconoscere, tra cyber-èlite e masse, contribuendo alla perdita d’aureola delle prime ed alla messa a lavoro generalizzata dell’intelligenza delle seconde, tramite interfacce sempre più semplificate.
In particolare, l’attraversamento della scena dell’Homebrew Computer Club, fucina di numi dell’ICT da Richard Stallman a Lee Felsenstein è stata un prerequisito indispensabile per Jobs per agire pienamente nella successiva fase di socializzazione del web. Molti attacchi vengono rivolti a Steve Jobs da parte del mondo hacker, che lo accusa di aver svenduto al grande business l’innocenza della comunità amatoriale – profittando egli stesso del decisivo apporto tecnico del cofondatore di Apple Steve Wozniak. Prosegui la lettura »
“Salviamo Wikipedia!” Sortita dal basso nella guerra mediale italiana
Scritto da iff in Censura, Clipboard, Motori di ricerca il Ottobre 6, 2011
Wikipedia Italia scende in campo contro la cosiddetta legge ammazza blog. E per protestare entra in sciopero. Da 24 ore infatti le 800000 voci dell’enciclopedia libera risultano essere inaccessibili al pubblico. Una scelta che gli amministratori del sito hanno spiegato alla loro utenza con un breve ma significativo comunicato.
Sotto accusa è il comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni, in questi giorni sotto il fuoco incrociato di roventi polemiche all’interno della stessa maggioranza di governo.
«Tale proposta di riforma legislativa» afferma il comunicato di Wikimedia Italia «prevede, tra le altre cose, anche l’obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine»
Qualora questo nuovo dispositivo giuridico venisse introdotto «chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l’introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.»
Un fatto che Wikipedia non esita a definire come «una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza». Prosegui la lettura »
Sceriffi della rete e cyber-ronde
Scritto da iff in Proprietà intellettuale, Sorveglianza il Settembre 22, 2011
In attesa del parere della Commissione Europea e della World Intellectual Property Organization (WIPO) sulla tanto discussa delibera AGCOM, in questi giorni è stata presentata in parlamento, da 19 deputati del Pdl tra cui Elena Centemero e Santo Versace , una proposta di legge “in materia di responsabilità e di obblighi dei prestatori di servizi della società dell’informazione e per il contrasto delle violazioni dei diritti di proprietà industriale operate mediante la rete interne”. Un disegno di legge identico a quello presentato in estate dal leghista Fava (alla faccia del diritto d’autore!).
Si tratta di 2 articoli che vanno a modificare rispettivamente gli art. 16 (Responsabilità nell’attività di memorizzazione di informazioni – hosting) e 17 (Assenza dell’obbligo generale di sorveglianza) del decreto legislativo n. 70 del 2003.
Nella prima parte si obbligano i provider a rimuovere e disabilitare l’accesso a risorse che violano il copyright o che promuovo il commercio di marchi contraffatti, ma a differenza della normativa odierna a poter “avvertire” il provider non sarà soltanto l’autorità competente ma “qualunque soggetto interessato ”. Utenti propensi alla censura che si trasformano in cyber-ronde al servizio del diritto d’autore. Tutto questo senza passare attraverso l’autorità giudiziaria e senza, di fatto, la necessità, né la possibilità, di controllare l’effettiva natura delle accuse prima di proseguire con la cancellazione, la disabilitazione o il blocco dell’accesso. Prosegui la lettura »
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