Articoli con tag new york times

Il sito del New York Times nelle mani del Syrian Electronic Army

Gli hacker filo siriani hanno colpito il sito del quotidiano statunitense, quello di immagini twimg.com ed il dominio britannico di Twitter. Minacciate ritorsioni anche contro l’Huffington Post.

Syrian-Electronic-Army-The-ShadowNella notte prime avvisaglie di guerra sul fronte siriano. Teatro delle ostilità, la rete. A calcare la scena il Syrian Electronic Army che poco dopo le 23 ha annunciato di aver preso possesso del dominio twitter.co.uk e di averlo messo off-line (anche se secondo alcuni commenti non verificati si tratterebbe di una bufala). Quel che invece è certo è che pochi minuti dopo un altro clamoroso colpo è stato effettivamente messo a segno dal gruppo hacker. A finire nel mirino uno dei siti più letti al mondo: quello del New York Times. Il sito del quotidiano statunitense è stato messo fuori uso e l’incursione rivendicata con un messaggio («Hacked by SEA») lasciato in bella mostra nella sua homepage prima che questa diventasse irraggiungibile. Non è chiaro quale tecnica sia stata utilizzata per prendere il controllo dei server del giornale ma quanti provavano ad accedervi venivano automaticamente rediretti ad un indirizzo IP di provenienza russa. L’attacco è stato confermato dallo stesso New York Times: inizialmente con un tweet che riferiva di generiche «difficoltà tecniche» ed in un secondo momento da un articolo di Christian Haughney. I dipendenti del Times sarebbero stati inoltre costretti ad interrompere l’invio di email per evitare che informazioni sensibili potessero finire nelle mani degli hacker pro Assad. In tutto il periodo del blackout il NYT ha però continuato a pubblicare notizie su una versione minimale del sito. Mentre la notizia balzava in cima alla lista dei trending topics globali è arrivato l’ultimo colpo di scena: intorno all’una, il SEA ha dichiarato di aver preso il controllo del sito di immagini twimg.com (anch’esso di proprietà di Twitter) ed ha minacciato ritorsioni contro l’Huffington Post. Prosegui la lettura »

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L’Ecuador dice si all’asilo politico per Assange. È scontro con Londra

Si respira un clima da resa dei conti intorno all’ambasciata ecuadoregna a Londra. Al numero tre di Hans Crescent una miscela esplosiva di colpi di scena potrebbe far scoppiare una crisi diplomatica senza precedenti. Ad accendere la miccia è ancora lui, l’uomo più ricercato del mondo: Julian Assange.

 

altLe voci si rincorrevano da giorni ormai. Dopo aver trascorso quasi due mesi barricato nell’ambasciata ecuadoregna a Londra, le acque cominciavano a muoversi e Julian Assange stava per prendere il largo. Tutto lasciava presagire che Rafael Correa, presidente del piccolo stato sud americano, fosse intenzionato a concedere l’asilo politico al leader di Wikileaks. Una soluzione intentata per salvarlo dalle accuse di abuso sessuale – mossegli da un tribunale di Stoccolma – e dalla spada di Damocle dell’estradizione negli Stati Uniti, dove lo attende un processo per spionaggio ed una probabile condanna a morte. Alle ore 14 italiane la notizia diventa ufficiale. Il ministro degli esteri Ricardo Patino in una drammatica conferenza stampa conferma l’asilo politico per l’ex hacker australiano. Ma Londra non ci sta e decide di mettersi di traverso. Prosegui la lettura »

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