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Defcon X – Un libro della Compagnia Fantasma
Scritto da iff in Sorveglianza il Gennaio 25, 2010
A Bologna la Compagnia Fantasma è la cultura conla C maiuscola.
Si troverebbe a proprio agio calcando il palcoscenico del teatro comunale o il selciato di una piazza occupata. Il risultato sarebbe in ogni caso lo stesso: tagliando l’aria con le parole che pronunciano, i ragazzi scolpirebbero lo spazio intorno a loro costruendo un cantuccio narrativo che non vorresti lasciare neanche quando hanno finito e tutti immancabilmente battono le mani implorando il bis.
Ambientato sulle strade e nelle case diBologna, Defcon X è il loro primo libro, un piccolo gioiellino denso di significati nelle fluire delle sue 100 pagine.
La narrazione prende spunto da un fatto realmente accaduto in Francia nel 2004,quando tal Pierre investì un cittadino dopo averlo scambiato per Osama Bin Laden. Un incipit il cui valore è racchiuso proprio nell’ambivalenza dei suoi caratteri onirici e tremendamente reali allo stesso tempo.
Quando nel giorno di Natale la morte del padre travolge il protagonista (lo psichiatra criminale Francesco Passini) qualcosa, “una minuscola ruota dentata”,smette di funzionare dentro di lui. Al contempo il ritrovamento di un vecchio orologio, appartenuto a Paolo Rapetti (uno dei suoi primipazienti), fa esplodere una dopo l’altra paure e sentimenti antichi,covati a lungo in un anfratto nascosto sotto il tappeto inerte di una vita normale. Il tentativo di liberarsene e di restituirlo al legittimo proprietario condurrà Francesco in un viaggio lungo ilquale, messa a nudo la fragilità di un’esistenza modesta passata ad accontentarsi, prenderà corpo l’immagine di una città e di una società dall’equilibrio spezzato.
Defcon X costruisce pezzo dopo pezzo un’allegoria che narra il volto di una società il cui sorriso, a prima vista solo un po’ sdentato, cela sotto mentite spoglie un ghigno caustico racchiuso nell’afasia di uno sguardo cupo e privo di luce propria.
In un ambiente popolato da soggetti ed elementi che appaiono progressivamente più ostili, la ricerca di Francesco si inerpica in un quadro confuso incorniciato da un sottofondo di suoni metallici e taglienti o da un silenzio capace di togliere il respiro, sinonimo di ansia ed incomunicabilità. Prosegui la lettura »
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