Archivio Agosto 2008
Orgoglio e gloria del web 2.0 – Un saggio di Geert Lovink
“Benvenuti nel web 2.0!” ci dicono speaker ed opinionisti del mainstream globale e le aziende di IT da almeno un paio di anni.
Come sentirsi dire “Buon appetito!” dal macabro pagliaccio di McDonald’s “quando riammucchia i suoi strati di carne unta per vendere un prodotto completamente nuovo ogni sei mesi”.
E allora benvenuti a McMondo, dove potete consumare prodotti standardizzati e già confezionati su misura per bisogni e desideri pensati da altri per voi. Benvenuti nel web 2.0.
Geert Lovink nel breve saggio “Orgoglio e gloria del Web 2.0” (parte del suo ultimo libro “Zero Comments") demolisce, senza nemmeno troppo impegno, il mito di questa tanto sbandierata “Nuova Rete”, criticandone quegli elementi che promettevano la fondazione di una nuova era informatica, e che da verità affermate ed indiscutibili, sotto le riflessioni attente e pungenti del ricercatore olandese si trasformano in palloncini colorati pronti a scoppiare tra le mani dei clown dell’industria dell’informazione… Sta forse per scoppiare un’altra bolla?
Da qualsiasi punto lo si voglia vedere questo web, di 2.0 sembra avere ben poco.
Secondo Lovink si tratta solo di una “paruccata”, una rivoluzione preconfezionata infarcita di linguaggio nuovista ma che propone un concetto di “new media” riciclato ad uso e consumo degli utenti della rete per il profitto delle “solite” grandi corporation.
Ma forse Lovink si sbaglia. Forse noi ci sbagliamo. Forse noi Info Free Flowers, noi fiori malati dell’era dell’informazione, siamo appassiti e decadenti, incapaci di farci avvolgere dai bagliori luminosi di quest’ alba della comunicazione.
E allora questa volta siamo disposti a misurarci con i nostri limiti, uno per uno, e pronti ad ammettere che fino ad ora non abbiamo capito nulla e che tanto vale chiudere questo blog 😛 .
Tutti in religioso silenzio ed incollati agli schermi dei vostri computer adesso: ammirate estasiati il nuovo che avanza.
L’arte dell’amplificazione ARP
Dopo un breve periodo di interruzione, proseguiamo con la pubblicazione delle traduzioni dei tutorial di Aircrack-ng. In questa guida verranno spiegato le differenti tecniche utilizzabili per aumentare il numero di ARP su una rete wireless craccarla più velocemente.
Il link originale é questo
Buona lettura ( e se avete commenti, non esitate a mandarceli ). Prosegui la lettura »
Audio guida per creare e gestire un nuovo NoBlog
Quella che segue è una piccola guida
audio per creare un blog su NoBlogs e cominciare a gestirne i primi e
più fondamentali aspetti.
La registrazione è stata realizzata
durante il workshop “Aumentare il disordine dell’informazione” tenuto
dai compagni di AI durante la terza edizione di Info Free Flow.
La guida è divisa in differenti parti,
in cui vengono trattati sia gli aspetti più tecnici, propri
dell’amministrazione del blog, sia quelli più politici, ovvero quali
motivazioni, quali risorse sono state impiegate, qual’è la
differenza rispetto ad altre piattaforme di social network ed in che
contesto è nata la blogsfera autogestita senza log… ovvero
NoBlogs.
Sopra ad ogni player potete trovare il link cone le slide corrispondenti.
La guida si rivolge in particolar modo
a chi conosce ancora poco questo network sociale o non riesce ad
“aggeggiarvi” al meglio 😛 .
Speriamo quindi che in questo senso
possa essere uno strumento utile per permetterne una maggiore
diffusione, un migliore utilizzo o per semplicemente per soddisfare
la curiosità di chi vi si avvicina per la prima volta.
Se conoscete altri materiali utili per
migliorare questo tutorial mandateceli o segnalateli nei commenti: li
aggiungeremo volentieri.
Cogliamo l’occasione per mandare un
abbraccio alle compagne ad ai compagni di Autistici/Inventati e per
ringraziarli del prezioso lavoro che portano avanti.
Aumentando il disordine dentro e fuori
la rete.
Save the internet – Un video sulla net neutrality
Scritto da iff in Net Neutrality, Oggetti videoelettronici, P2P, Traduzioni il Agosto 11, 2008
Di questi giorni, sembra essere un passatempo particolarmente gettonato per gli spauracchi telecoz quello di prendere di mira pratiche ed infrastrutture di libera condivisione di saperi e beni digitali, con attacchi vuoi subdoli, vuoi maldestri.
Il trait d’union di queste azioni censorie rimane sempre il tentativo di imporre una internet a due velocità, in cui taluni servizi di impostazione commerciale godano di canali di distribuzione e visibilità prioritari e privilegiati, da pagarsi a caro prezzo, rispetto al P2P open e free (talvolta l’unico modo per giovani artisti ed esperienze di autoproduzione per farsi conoscere e crescere), a cui non rimarrebbero che le briciole della banda telematica, se non la totale interdizione da essa.
Prova lampante ne è il famigerato servizio Alice 20MBIT+IPTV: una velocità teorica, se non per sciropparsi i favolosi contenuti video graziosamente elargiti da mannaia telecom, mentre lo sventurato che preferisca accedere ad altre più terrene esperienze (anche fornite da altri operatori commerciali) o caricare su internet i propri contenuti multimediali, vede la propria velocità di download/upload latere su cifre irrisorie.
E’ così che il provider-operatore di telefonia, davanti al crollo degli introiti tradizionali con la diffusione delle comunicazioni VOIP, si reinventa distributore di contenuti, trovandosi nella vantaggiosa posizione di "controllare il traffico" in virtù del proprio monopolio naturale sull’infrastruttura a cui lo stesso traffico accede, e su cui si sposta ed arriva a destinazione: i cavi telefonici.
Il video che abbiamo voluto tradurre e che qui presentiamo – "Net Neutrality – Save the Internet" – ben esemplifica questo concetto. Si tratta di un episodio del film "Four Eyed Monsters", diretto dai due giovani cineasti newyorkesi Arin Crumley e Susan Buice, e approdato agli Slamdance e Sundance Festival dopo un’avventurosa diffusione nei circuiti P2P e su diversi social network.
"Net Neutrality – Save the Internet", unendo spezzoni documentaristici ad emozionalità in presa diretta, ripercorre la storia sociale dei media in America, dai primordi della stampa manuale all’epoca contemporanea, delineando come la loro naturale appropriazione da parte popolare sia stata di volta in volta dirottata da regolamentazioni a senso unico, vere e proprie lottizzazioni privatiste dello spettro di trasmissione dell’informazione.
In questa narrazione, sono proprio AT&T, Verizon e Comcast, i corrispettivi USA delle nostre Telecom e Fastweb, a premere per estendere tali "recinzioni" al cyberspazio, in violazione del principio di neutralità della rete – vale a dire la possibilità di comunicazione paritaria tra due soggetti anche dotati di diversa qualità del servizio internet.
Ma resistere è possibile e necessario, ed a partire dalle denunce di Tim Berners-Lee, padre del WWW, e del giurista Lawrence Lessig, veicolate dal rumore di fondo di blogger e social network, si dipana una grande mobilitazione popolare dentro e fuori la rete, che arriverà a strappare al potere l’Internet Freedom and Nondiscrimination Act del 2006 e la più recente sentenza della FCC su Comcast dello scorso 1 Agosto.
A questo link potete trovare il video, già tradotto, in una buona qualità mentre cliccando qua potete trovare il file dei sottotitoli.
Buona Visione!
Telecom VS The Pirate Bay
!! NEWS !!
Dalla baia non si sono fatte attendere le contromisure…è stato allestito a tempo di record un mirror del tracker all’indirizzo http://labaia.org/ e l’IP del classico http://thepiratebay.org/ è stato modificato, nel tentativo di renderlo nuovamente accessibile dagli utenti italiani. Pirate Bay raccomanda di cautelarsi adottando gli OpenDNS contro ulteriori tentativi censori e chiama in causa direttamente Berlusconi ed il PM Mancusi come mandante ed esecutore dell’ordine di blocco del suo servizio, promettendo guerra nel comunicato che potete leggere qui.
Happy Sharing 😉
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Da alcuni giorni in casa Telecom sono state prese contromisure "efficentissime" per contrastare il p2p.
Le motivazioni sono ancora ignote, in quanto non esiste nessuna comunicazione ufficiosa, ma ovviamente le si possono ricondurre ai tentativi delle case produttrici di film/musica/intrattenimento di bloccare un fenomeno in costante creascita quale il p2p.
La tecnica usata per bloccare e’ delle piu’ banali, come anche il modo per scavalcarla 😉
Infatti e’ stato disposto un blocco a livello DNS del sito The Pirate Bay, uno dei principali "annunciatori" di risorse sparse nella rete scaricabili dai pc degli utenti finali. Bisogna precisare che questo sito NON contiene nessun file coperto da copyright, esso infatti mette solo in "comunicazione" i vari utenti che vogliono scambiarsi dati, indipendentemente da che tipo di dati siano. Che sia un film, un mp3, una foto o un file personale, non importa alla "baia dei pirati", non e’ di loro interesse. Questo sito offre solo un meccanismo per coordinare lo scambio dei file.
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Switzerland: come testare la neutralità del proprio ISP
Scritto da iff in Hacking, Net Neutrality, P2P, Sorveglianza, Traduzioni il Agosto 4, 2008
Da poche ore la Commissione Federale delle Comunicazioni ( FCC ) si è espressa favorevolmente per rendere esecutive delle sanzioni contro il provider americano Comcast, ritenuto colpevole di aver violato la neutralità della rete e di aver danneggiato gli utenti: l’accusa principale e più grave è quella di aver applicato dei filtri sul protocollo di file sharing bittorrent al fine di limitarne ed impedirne l’uso.
Comcast sorvegliava le comunicazioni che transitavano lungo la sua infrastruttura, interferendo all’insaputa dei netizen con il popolare protocollo p2p, iniettando arbitrariamente pacchetti nelle comunicazioni degli utenti in modo tale da bloccarle.
Giusto per rendere l’idea: facendo un parallelo è come se la vostra compagnia telefonica a suo piacimento decidesse quali parti della vostra telefonata possono essere inviate all’utente con cui state conversando e quali no.
L’ipotesi di violazione della net neutrality era stata sollevata in un primo momento dalla Associated Press ed in seguito dall’EFF (Electronic Frontier Foundation), la nota organizzazione che da anni si batte per la salvaguardia dei diritti degli utenti in rete: quest’ultima dopo avevr eseguito dei test all’interno del network di Comcast ne aveva confermato la veridicità.
Dietro a questa torbida vicenda, se da una parte è sicuramente ravvisabile un ennesimo fronte della lotta delle industria dell’informazione contro il p2p e la condivisione di saperi in rete, da un’ altra prende forma uno dei possibili sviluppi futuri delle tecniche di censura in rete. Qualcosa di molto simile infatti avviene già in Cina, dove la censura è resa possibile grazie ad un’accurata ispezione del traffico di rete degli utenti. Un dispositivo di sorveglianza e di controllo molto somigliante a quello utilizzato dalla statunitense Comcast.
In questo inquietante panorma è però necessario menzionare anche il caso dell’ Italia securitaria e paranoica di questi giorni: il decreto Gentiloni, approvato dal precedente governo di centro sinistra, é sempre in vigore e prevede il blocco di una serie di siti di gioco on line, agendo sui DNS nazionali. Un sistema questo, tanto di spiccata tendenza orwelliana quanto di evidente inutilità sul lato pratico ( è infatti facilmente aggirabile grazie all’utilizzo degli OpenDns ) ma che rappresenta un chiaro segnale politico ed un banco di prova relativamnete a quello che potrebbe essere il futuro della rete, in fatto di tecno-controllo, anche in Italia.
A seguito di questa vicenda la EFF ha sviluppato "Switzerland" , il tool di cui oggi vogliamo parlarvi.
Si tratta di un software per permettervi di capire se i vostri ISP ( internet service provider ) violino o meno il principio di neutralità della rete intromettendosi indebitamente nelle vostre comunicazioni.
Noi abbiamo cominciato ad utilizzarlo e stiamo mandando ai programmatori della EFF i primi risultati (non si tratta ancora di dati relativi agli ISP italiani ma di debugging del software che in questo momento è ancora in fase di sviluppo).
Vi invitiamo a fare altrettanto.
Quella che segue è una traduzione da noi realizzata della presentazione del progetto Switzerland. Buona lettura. Prosegui la lettura »
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