Archivio per la categoria Net Neutrality

Il declino dello smart /soft power della Casa Bianca: quando a crollare è l’ideologia liberale della rete.

Relazione meeting “Contropotere nella crisi” Bologna 13 – 14 Ottobre

Abbiamo costruito questa relazione con l’intento di socializzare in un ambito il più possibile allargato una serie di indicazioni di orientamento politico-culturale arrivateci dagli ultimi due anni di mobilitazioni globali.

La rivoluzione tunisina, quella egiziana, il movimento #15M ed anche quello NoTav hanno messo al centro di un mondo in crisi l’attualità della rivoluzione, delle sue pratiche ma anche delle sue parole. In questo senso hanno anche ribadito la centralità di saper agire la dimensione comunicativa nei conflitti odierni, individuando in essa, ed in particolar modo nella rete (ma non solo), un campo di battaglia dove colpire per disarticolare quelle tecnologie politiche, quelle narrazioni e quei dispositivi retorici che legittimano le politiche di austerità e che, per utilizzare una metafora, sono le piattaforme, le rampe di lancio da cui partono le operazioni di aggressione neoliberista ai territori.

Social media, ambienti di comunicazione elettronica e piattaforme globali di comunicazione hanno messo a nudo tutta la loro ambivalenza, provocando così una torsione dell’immaginario: non solo formidabili dispositivi di cattura della cooperazione sociale e del valore prodotto in rete – grazie ai quali il tempo di lavoro si dilata fino a sovrapporsi perfettamente con il tempo della vita – ma anche luoghi dove sono andati dispiegandosi una pluralità di processi di soggettivazione ed organizzazione dei movimenti globali. Nessun medium ovviamente è sufficiente tout court alla complessità di un processo di organizzazione rivoluzionaria ma allo stesso tempo non esiste organizzazione senza identità, e non esiste identità senza processi di comunicazione, rappresentazioni condivise ed un accumulo di memoria storica delle lotte. Prosegui la lettura »

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Note a margine dell’E-G8

È difficile capire per quale motivo tante aspettative fossero state riposte nel G8 di Internet svoltosi a Parigi lo scorso 24/25 maggio.  Fortemente voluto dalla presidenza francese di Nicholas Sarkozy si è certo trattato di un evento senza precedenti ed a suo modo storico, visto che mai fino ad oggi i summit dei potenti della terra avevano posto all’ordine del giorno il nodo della govenance globale della rete.

Il fatto che siano effettivamente riusciti ad affrontarlo è però tutt’altro paio di maniche.
Le dichiarazioni ufficiali susseguitesi fin dall’apertura dei lavori hanno infatti messo in risalto come, dietro alla formalità conciliante del linguaggio diplomatico e d’impresa, esistesse un malcelato arroccamento dei diversi partecipanti su posizioni pregresse e consolidate da tempo.

Gli opposti schieramenti hanno sfoderato per la “grande occasione” il meglio del loro armamentario ideologico. Prosegui la lettura »

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We are anonymous!

Uno degli attori che è definitivamente emerso da questi due mesi di conflittualità diffusa in rete a cavallo tra la vicenda Wikileaks e le insurrezioni sulle coste del mediterraneo è senza ombra di dubbio Anonymous. Sono tanti i segni che lo indicano: per l’hashtag #anonymous, Twitter, il termometro della rete, segna sempre temperature altissime. Per il Guardian on-line Anonymous è diventato una categoria del settore tecnologia. I suoi nemici hanno predisposto una serie di contromisure per prevenirne le azioni: Microsoft ha inserito LOIC – il software utilizzato da migliaia di utenti per effettuare gli attacchi di DDOS (Distribuited Denial Of Service) contro una pluralità di obbiettivi – nella sua lista di virus, l’FBI ha stilato 40 mandati di perquisizione per riuscire a dare un volto ai senzavolto e le polizie europee hanno arrestato qualche sedicenne da esibire come trofeo asserendo: «È lui la mente». Prosegui la lettura »

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Le nonne di Wired Italia guardano la Google Tv

O “Dell’intramontabile spirito della New Economy”

Che succede in questi giorni?

Quisquilie: sono in atto le prove generali per affossare il principio di net-neutrality che fino ad oggi ha, più o meno, governato la rete. L’idea è quella di creare un’ Internet a due corsie: su quella più veloce viaggiano contenuti commerciali ed a pagamento mentre sui doppini del rame si fa transitare tutto il resto (controcultura, autoproduzioni,  informazione indipendente e tutto ciò che non è monetizzabile).
I protagonisti principali di questa drammatica svolta? Google, il paladino della libertà in rete ed il provider Verizon.

A distanza di poche ore dalla diffusione di queste voci arrivano secche smentite, raccolte al balzo dai fresconi di Punto Informatico. Ai quali è però sfuggito un fattarello.
Infatti mentre Google, imbronciata, nega l’esistenza di un qualsiasi progetto che vada in questa direzione,  Logitech sbandiera ai quattro venti l’elaborazione di un nuovo prototipo di WebTV, frutto di una partnership con Mountain Views e basata sui suoi standard (Chrome e Android).

Strano che nessuno ci abbia fatto caso.
Eppure la fonte non è particolarmente riservata.
La notizia non proviene da intercettazioni ancora al vaglio dei magistrati né da illeciti scatti rubati che ritraggono Brin e Page intenti a festeggiare l’ennesimo piano di dominio per il web scambiandosi piccanti effusioni (leggi slinguazzate) sulle ginocchia dell’AD di Logitech.

La “gola profonda” è in famiglia. Si tratta dei cuginetti di PI, i raffinatissimi giornalisti di Wired Italia, che ancora una volta ci deliziano con un articolo talmente degno di nota che proprio non possiamo esimerci da scrivere due righe. Prosegui la lettura »

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InfoFreeFlow Interviews Captain Crunch

Captain CrunchNothing can be said about John Draper, alias Captain Crunch,
a veritable "grandfather" of all hackers, without feeling a shiver  of
admiration; from his pioneer exploits in introducing himself on Bell’s phone frequencies to his most famous prank to president Nixon, from the Homebrew Computer Club
experience to the development of EasyWriter, it can be said that the Captain made the history of computer science: and that’s why interviewing him has been even more exciting!

We did meet him at the MOCA2008 – an hacker camp, north-European style, organized during last august in Pescara, Italy, by Metro Olografix, historical virtual community among the most active on the Italian scene in the last decade – and here’s the result…

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Save the internet – Un video sulla net neutrality

Di questi giorni, sembra essere un passatempo particolarmente gettonato per gli spauracchi telecoz quello di prendere di mira pratiche ed infrastrutture di libera condivisione di saperi e beni digitali, con attacchi vuoi subdoli, vuoi maldestri.

Il trait d’union di queste azioni censorie rimane sempre il tentativo di imporre una internet a due velocità, in cui taluni servizi di impostazione commerciale godano di canali di distribuzione e visibilità prioritari e privilegiati, da pagarsi a caro prezzo, rispetto al P2P open e free (talvolta l’unico modo per giovani artisti ed esperienze di autoproduzione per farsi conoscere e crescere), a cui non rimarrebbero che le briciole della banda telematica, se non la totale interdizione da essa.

Prova lampante ne è il famigerato servizio Alice 20MBIT+IPTV: una velocità teorica, se non per sciropparsi i favolosi contenuti video graziosamente elargiti da mannaia telecom, mentre lo sventurato che preferisca accedere ad altre più terrene esperienze (anche fornite da altri operatori commerciali) o caricare su internet i propri contenuti multimediali, vede la propria velocità di download/upload latere su cifre irrisorie.

E’ così che il provider-operatore di telefonia, davanti al crollo degli introiti tradizionali con la diffusione delle comunicazioni VOIP, si reinventa distributore di contenuti, trovandosi nella vantaggiosa posizione di "controllare il traffico" in virtù del proprio monopolio naturale sull’infrastruttura a cui lo stesso traffico accede, e su cui si sposta ed arriva a destinazione: i cavi telefonici.

Il video che abbiamo voluto tradurre e che qui presentiamo – "Net Neutrality – Save the Internet" – ben esemplifica questo concetto. Si tratta di un episodio del film "Four Eyed Monsters", diretto dai due giovani cineasti newyorkesi Arin Crumley e Susan Buice, e approdato agli Slamdance e Sundance Festival dopo un’avventurosa diffusione nei circuiti P2P e su diversi social network.

"Net Neutrality – Save the Internet", unendo spezzoni documentaristici ad emozionalità in presa diretta, ripercorre la storia sociale dei media in America, dai primordi della stampa manuale all’epoca contemporanea, delineando come la loro naturale appropriazione da parte popolare sia stata di volta in volta dirottata da regolamentazioni a senso unico, vere e proprie lottizzazioni privatiste dello spettro di trasmissione dell’informazione.
In questa narrazione, sono proprio AT&T, Verizon e Comcast, i corrispettivi USA delle nostre Telecom e Fastweb, a premere per estendere tali  "recinzioni" al cyberspazio, in violazione del principio di neutralità della rete – vale a dire la possibilità di comunicazione paritaria tra due soggetti anche dotati di diversa qualità del servizio internet.
Ma resistere è possibile e necessario, ed a partire dalle denunce di Tim Berners-Lee, padre del WWW, e del giurista Lawrence Lessig, veicolate dal rumore di fondo di blogger e social network, si dipana una grande mobilitazione popolare dentro e fuori la rete, che arriverà a strappare al potere l’Internet Freedom and Nondiscrimination Act del 2006 e la più recente sentenza della FCC su Comcast dello scorso 1 Agosto.

A questo link potete trovare il video, già tradotto, in una buona qualità mentre cliccando qua potete trovare il file dei sottotitoli.

Buona Visione!

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