Archivio per la categoria Chi siamo?

Not [net] working – Netwar – Watchfare

Quello che segue è parte di un più ampio lavoro a cui la crew di IFF sta lavorando.
Non è da considerarsi in nessun modo un documento esaustivo,
formalizzato o concluso. L’idea è di porne, di volta in volta, in
condivisone dei paragrafi su NoBlogs in modo tale che possano risultare
utili e propedeutici per coloro che vogliano partecipare alle giornate
di not[net]working che sono in corso. Condividere in questo habitat tale "nostra
produzione" è dettato non in ultimo dalla speranza che essa possa
essere oggetto di una fruttuosa critica, e perché no, di una revisione
collettiva capace di farla progredire ed evolvere da quelli che sono i
suoi punti deboli sul piano teorico.
Avremmo voluto aspettare ancora qualche tempo per pubblicarlo ma l’odierna notizia apparsa su punto informatico, relativa alla  legge 23 aprile 2009, n. 38, denominata "Piano straordinario di controllo del territorio", ci pone la necessità e l’urgenza di condividere e mettere a dibattito la nostra analisi sulla formazione dello "stato sociale del controllo" come ristrutturazione capitalista davanti alla crisi finanziaria attuale.

Buona lettura.


Nell’ultima decade abbiamo assistito al declino di una tipologia di laissez-faire post-moderna – incentrata sull’appropriazione e messa al lavoro indiscriminata delle informazioni, ed al parallelo rafforzarsi di una tipologia di keynesismo anch’essa post-moderna, quella della spesa pubblica in sorveglianza, che chiameremo del "watchfare".

Il watchfare comprende tutti gli investimenti effettuati sia in dispositivi e strutture fino ad allora destinati ai fini del semplice controllo sociale come telecamere, biometria, intercettazioni, vigilanza pubblica e privata, polizia ed esercito, intelligence, cpt, manicomi, carceri, comunità di recupero (ma anche, e in maniera cruciale, istituti statistici, ispettorati del lavoro, polizia fiscale, controlli sanitari, istituti di certificazione) che in altri di più recente comparsa riservati all’interazione sociale, come social network, chip RFID caricati ad esempio di informazioni genetiche e mediche, documenti digitali e smart card, dispositivi di tracciamento incorporati in telefonini, smartphone ed altri gadget.
L’incontro tra strutture di controllo sociale e di interazione sociale è tangibile in diverse comunità micro e macropolitiche: da un lato le "gated communities" a cui fanno riferimento autori come Baumann, dall’altro di volta in volta il confine USA-Messico, il muro d’Israele, la Fortezza Europa.

Così come il keynesismo elabora lo stato sociale in risposta alla catastrofe operativa del primo laissez-faire – per domare ed imbrigliare il flusso selvaggio del capitale ormai incontrollabile – e riaffermare allo stesso tempo l’autorità statale da esso messa in discussione ai tempi della belle époque 1870-1914 e della prima globalizzazione, il watchfare assolve principalmente a due compiti: il primo di essi è riportare sotto controllo politico il flusso di informazioni, "ridistribuendolo" con gli strumenti di watchfare – come il welfare keynesiano faceva con il capitale – tra i soggetti della comunità (locale, nazionale, interstatale). Questo per spalmare il rischio delle operazioni finanziarie a cui il flusso informativo dà vita – destabilizzante per la coesione sociale – fino a livelli tollerabili.
Il secondo è quello di rispondere preventivamente alle crisi di sovrapproduzione contemporanee in base a diverse strategie, dalla legittimazione di processi di creazione di scarsità artificiale, fino a strumenti di contingentamento come le quote latte ed a investimenti nella stessa industria della sicurezza. Prosegui la lettura »

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Not [net] working – La rete non è un media – Introduzione

Quello che segue è parte di un più ampio lavoro a cui la crew di IFF sta lavorando.
Non è da considerarsi in nessun modo un documento esaustivo, formalizzato o concluso. L’idea è di porne, di volta in volta, in condivisone dei paragrafi su NoBlogs in modo tale che possano risultare utili e propedeutici per coloro che vogliano partecipare alle giornate di not[net]working che stanno per aprirsi. Condividere in questo habitat tale "nostra produzione" è dettato non in ultimo dalla speranza che essa possa essere oggetto di una fruttuosa critica, e perché no, di una revisione collettiva capace di farla progredire ed evolvere da quelli che sono i suoi punti deboli sul piano teorico.
Buona lettura



I miti della rete sono duri a morire.
Uno dei più celebrati è che Internet sia un mezzo di comunicazione capace di ridare vigore al disastrato agorà politico globale, espressione di questi tempi di paure e lacerazioni sociali.

Proclamata anche di recente, quest’asserzione, che attribuisce a internet un ruolo quasi taumaturgico nell’espansione dei processi sociali di democratizzazione e di partecipazione politica, non suona certo nuova agli studiosi ed agli addetti ai lavori dei media digitali. Prosegui la lettura »

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Dispensa del corso: “Sicurezza, crittografia ed antispam per la posta elettronica” online! ( AGGIORNATO! )

Nell’attesa di riprendere la programmazione dei corsi, pubblichiamo la dispensa del primo appuntamento di Security Handshake , tenutosi lo scorso 24 ottobre presso il Laboratorio Occupato Crash di Bologna:

Sicurezza, crittografia ed antispam per la posta elettronica(versione 1).pdf

Ne approfittiamo per ringraziare quanti hanno partecipato, e per i loro consigli e suggerimenti. Enjoy Your Privacy & Stay Tuned!!


UPDATE!!

In data 27 dicembre 2008 abbiamo pubblicato una versione della dispensa con alcuni piccoli aggiornamenti e correzioni. La potete trovare al seguente link.

Sicurezza, crittografia ed antispam per la posta elettronica (versione 2).pdf

Buona lettura!


      

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Web 2.0: Entropy of Selfmanaged Networks versus Distopy of Transparence

TRADUZIONE IN ITALIANO

This year Info Free Flow‘s hank has unravelled through various interdisciplinary moments: as a miniature social network, this time an "analogical" one, heterogeneous tools were employed for a comparate examination of our technological milieu, tagging diversely from time to time the phenomena which interest us, and from which we are interested, and socializing them with others. In other words, by doing networking.

Networking means gathering heterogeneous experiences, reprocessing one’s acknowledgements in the light of others’ contributions and self-building physical, digital and mental frames appropriate to help progressing the exchange of ideas.
However, this is not enough. Crossing the main themes of last years’ computer science debate, a critique of the networking tool becomes appropriate in regard to a serie of its fruition nodes: what communicate and what not (privacy), by which means that can be achieved (web 2.0 rather than darknets), how to ensure data and profiles portability, which usage will be made of them (licence of appropriation of the transmitted information/knowledge by third parties and profiling).
However, two are the fields that define the type of network we are going to criticize; that is, the network infrastructure and hardware and the range of users that relate themselves to it with their own practices. Prosegui la lettura »

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Web 2.0: Entropia delle Reti Autogestite contro Distopia della Trasparenza

ENGLISH TRANSLATION 

Quest’anno la matassa di Info Free Flow si è dipanata in diversi momenti interdisciplinari: come un network sociale, in questo caso "analogico", in miniatura ci si è avvalsi di strumenti eterogenei per una disamina comparata del nostro ambito tecnologico, attribuendo etichette diverse di volta in volta ai fenomeni ai/dai quali ci siamo interessati e socializzandole con gli altri. In altre parole, facendo networking.

Networking vuol dire riunire esperienze eterogenee, rielaborare il proprio vissuto alla luce dei contributi altrui e autocostruire le infrastrutture fisiche, digitali e mentali più adatte ad aiutare la progressione del
confronto.  
Tuttavia ciò non basta. Attraversando i principali temi del dibattito informatico degli ultimi anni, diventa opportuna la critica dello strumento del networking rispetto a tutta una serie di nodi della sua fruizione: cosa comunicare e cosa no (privacy), tramite quali canali farlo (web 2.0 piuttosto che Darknet), come garantire la portabilità di dati e profili, che uso ne verrà fatto (licenza di appropriazione dell’informazione/conoscenza trasmessa da parte di terzi e profilazione).

Due sono comunque gli ambiti che definiscono il tipo di network che andiamo a criticare, cioé l’infrastruttura e l’hardware di rete e l’insieme degli utenti che vi si rapporta con le proprie pratiche. Prosegui la lettura »

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Who are we?

Info Free Flow is a counter-informational event on digital countercultures organized and looked after by the Laboratorio Occupato Crash in Bologna.

The technology-knowledge duo represents more now than ever one of the keystones of information society and it surely is one of the most important tools in the daily practices of biopolitical dominance over the individual.
An ever increasing extension and range of intellectual property and its juridical declentions, architectures which control and filter contents, social networks which retains very little "social" background, steady and systematical violation of the right to privacy are just few elements which make up the background for the steady informational flow of global networks.

Info Free Flow suggests socialization, spreading and debate of counter-knowledge, produced by processes of collective sharing and multipliable thanks to networks’ virality, usable for a wide-ranging re-appropriation of communication, against devastation of the political and cultural agora carried out by the corporations of information, show business and proprietary software, and by the ambiguities of the popular concept of "open society".

We want be able to learn and spread knowledge in a self-managed way. We want to think, fancy and play with technology outside fixed boundaries, going straight to its source, deconstructing it, reassembling it piece after piece to ending up disassembling it again, in accordance with our need or simply for fun, producing widespread skills and rebuffing any fragmentary "specialistic elitarism".

The event enjoyed, during the two editions of 2006-2007, attendance by some of the most important and active Italian underground ( and non-underground ) realities, in years on the hacking’s scene: the Autistici Inventati crew, the Winston Smith project, the MolleIndustria videogames designers, the research group Ippolita, the cultural agitators of Copydown and the Netsukuku developers.

In parallel to the more decidedly counter-informational moment, the Info Free Flow crew aims to realize, using esclusively open GNU/Linux software, media infrastructure open to accessibility, interactivity and usability from any user with any level of computer science alphabetization.

Not lastly, a goal of IFF lies into experimenting with web radios, darknets and informal use of wireless technology. For now, we started by cabling up entirely the Laboratorio Crash and building up a small Internet Point which we will made accessible to anyone who will visit us at the venue.

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