Archivio Maggio 2011

Microsoft-Skype, ultima chiamata per il mobile

La notizia dell’acquisizione di Skype e del suo bacino di 663 milioni di account registrati (ma di cui solo 124 milioni attivi ed 8,8 paganti) per 8,5 miliardi di dollari da parte di Microsoft – confermata ieri sera e seguita da un’impennata della borsa di New York – si presta a molteplici letture.

La mossa di Microsoft è dettata dal timore di restare ancora una volta indietro nella corsa allo sviluppo tecnologico e marginalizzata nel panorama dei nuovi terreni di valorizzazione informazionale, prima con il passaggio dalla centralità dell’esperienza desktop a quella in rete (fase che vede l’affermazione di Google ed il non casuale tentativo di risposta della grande M con l’acquisto di Bing) e poi con l’allargamento della fruizione della rete dal pc fisso ad una serie di dispositivi mobili.

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Mela Marcia – La mutazione genetica di Apple

Non amiamo particolarmente le iconografie che ruotano attorno alle figure dei grandi fratelli (virtuali e reali) che perpetuano letture di impotenza e fatalismo e sviliscono le prospettive delle resistenze, delle insorgenze e delle lotte collettive che si danno rispetto a svariati regimi di controllo.

Però, dopo aver visto il famoso spot pubblicitario della Apple in occasione del lancio del primo Macintosh (‘il prossimo 24 gennaio Apple Computers introdurrà Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come “1984”‘) detournato sia da Defectivebydesign.org (la settennale campagna della Free Software Foundation contro le tecnologie DRM) che da DVD Jon (il famoso ideatore dell’algoritmo che ha permesso di craccare le protezioni dei DVD e di Doubletwist, un programma in grado di liberare dal DRM varie tipologie di file) qualche domanda ce la siamo posta.

Nel 1984 l’attore dominante nel mercato degli elaboratori era “Big Blue”  IBM, l’azienda leader nel settore dei costosi e centralizzati mainframe alla base della produzione telematica di quel periodo. Un’egemonia riflessa dallo schermo, appunto di colore bluastro, del Big Brother, mandato in frantumi dalla ginnasta-Apple (altra connessione subliminale con le Olimpiadi di Los Angeles di quell’anno, boicottate dalla centralista Unione Sovietica) nello spot firmato da Ridley Scott.
Quali sono stati allora i passaggi perché nei venticinque anni successivi l’azienda protagonista della rivoluzione del personal computing si facesse interprete di nuovi processi di verticalizzazione dell’industria digitale?

Su quali basi si sono evolute le strategie di marketing di Apple dai prodromi di quella qualità tecnologica e libertà di scelta simboleggiate dalla mela multicolore, in un mondo dell’ICT ancora in bianco e nero?

Nel confronto con questi interrogativi ci viene in aiuto l’opera del collettivo NGN che con “Mela Marcia”, pubblicata per i tipi di Agenzia X sotto licenza Creative Commons BY-NC-ND. La “mutazione genetica di Apple”, come viene definita nel sottotitolo del libro, viene esaminata sotto le molteplici lenti competenziali degli autori (giornalisti e mediattivisti) attraverso un percorso che interessa le sfere delle public relations, della cultura aziendale, del marketing emozionale e del modello di business delle piattaforme Apple, per finire con delle istantanee sui casi più controversi (dai limiti tecnici mostrati dall’Ipad rispetto alle sue promesse, alla recente ondata di suicidi tra i lavoratori delle fabbriche cinesi in cui i prodotti Apple vengono assemblati) di cui la casa di Cupertino si è ritrovata protagonista più o meno volontaria. Prosegui la lettura »

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La spettacolare morte di #osama

Osama is trending!(o era Obama?)

Non c’è che dire! Un fine settimana degno di Walt Disney per l’infosfera globale: il principe sposa Cenerentola con un matrimonio da favola e l’orco cattivo muore. Sull’atmosfera fiabesca aleggia l’ectoplasma di papa Wojtytla: la circolarità di sentimenti ed emozioni prodottasi tra media broadcast e social network deve aver dato alla testa all’onorevole Biancofiore del PDL, che in preda ad una crisi mistica ha gridato al miracolo, causando lo sdegno imbarazzato del Vaticano. Dulcis in fundo una chicca dal sapore frodiano ce la regala la Fox annunciando in diretta la morte di Obama Bin Laden: a guardare il razzismo del suo linguaggio ed i veementi attacchi contro il presidente statunitense verrebbe da pensare più ad un lapsus che ad una gaffe.

Non manca il sarcasmo in rete di fronte alla morte del leader di Al Qaeda: c’è chi si chiede se finalmente sarà possibile portarsi il bagno schiuma in aereo o se l’incarnazione del male non abbia segretamente ceduto al fascino dell’Iphone 4 bianco o magari al vizio (tutt’altro che occidentale) di quattro amene chiacchiere sui social network. Attivata per sbaglio la geolocalizzazione dei tweet?

Dal sapore più amaro e retorico sono invece i tweet di coloro che si domandano se l’affermazione della categoria metafisica del terrore nel nostro immaginario non abbia effettivamente vinto visto il caro prezzo pagato per “sconfiggerlo”: nella lunga lista delle “casualties” prodottasi a cavallo delle due guerre scatenate per dare la caccia ad un singolo personaggio possiamo elencare centinaia di migliaia di vittime civili e le nostre libertà fondamentali. Mission accomplished? Prosegui la lettura »

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Operation Blitzkrieg, il Primo Maggio di Anonymous

Nuova azione di Anonymous, significativa nella tempistica, negli obiettivi e nelle modalità: in occasione del primo maggio è stata lanciata dalla comunità tedesca l’ “Operation Blitzkrieg” (#opblitzkrieg su Twitter), con massicci attacchi DDOS a mezzo LOIC (il programma sviluppato per richiedere connessioni multiple ad un sito in modo da sovraccaricarne la capacità) contro siti legati ad organizzazioni xenofobe dell’estrema destra ed ai neonazisti.

Nella prima ondata di azioni contro questi gruppi sono state messe fuori uso pagine come Rocknord, Thiazi, Wolfsfront e 012011mai, ed il successo dell’operazione ne ha permesso l’estensione ad altre come Logr ed Alpen-donau, finite ugualmente bloccate. Un evento che segna una netta presa di posizione politica da parte della comunità, che dal manifesto di indizione invita altri utenti ad individuare siti simili nei rispettivi paesi per continuare la campagna, e di cui non possiamo che rallegrarci. Prosegui la lettura »

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